giornale online dell' Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione formia - italy | dirigente scolastico prof. erasmo colaruotolo | redazione: Minchella Sara - Rita Fabozzi - Francesca Elpini - Giulia Mancini - Claudia Meola - Alessia Vecchio - Civita di Tucci - Isabella Marrocco - Marino Marina | vignettista: Nardone Naomi

Economia


I giorni della crisi   di Fabozzi Rita

A scuola, quasi mnemonicamente e quotidianamente,  riempiamo una tabella riepilogativa dei fatti economici più importanti, un piccolo resoconto, che soprattutto in questi ultmi giorni stanno forzatamente impegnando anche la nosta sfera sociale. Ciò, se inizialmente si mostrava come mero esercizio per l'apprendimento di determinati eventi che influenzano l'economia, ora ad una rilettura più attenta, in quelle poche righe di dati stringati e di voci troncate si cela anche la parte più intima della nostra socialità e delle relazioni che da questo punto in poi dovremo tutti tener conto nelle analisi dei nostri fabbisogni, anche emotivi. Nel linguaggio comune infatti intervengono sempre più con maggire evidenza e forza termini come "spead", "mib", btp-bund" , indice, borsa, che dapprima utilizzavamo solo quando entravano e, con una certa difficoltà, in un discorso "economico"; oggi, invece, spesso li richiamiamo essendo divenuti dati essenziali e aspetti fondamentali che si interfacciano e entrano nella vita "privata e sociale". Pensiamo ad un finanziamento, ad un mutuo, ad un acquisto in leasing, alle esportazioni-importazioni, alla costituzione di società etc..
Proprio perchè sarebbe oltremodo difficile dissociarli dalla nostra quotidianeità professionale e sociale intervenendo sia su fattori di welfare che di vita essi interagiscono a piena causa nel nostro vissuto.
Ed ecco che cominciamo in questa prima fase a stilare una serie di eventi datati che hanno condizionato e, non poco, il cambio politico che sta avvenendo, le riforme "strutturate" o meno che ci chiede l'Unione Europea ed i riflessi, il nostro pensare al futuro  e molto probabilmente un modo diverso di approcciare, per noi ragazzi, alla ricerca di lavoro, di emozioni e sentimenti entro una realtà che sarà anche "economica"(nde).
Le prime tappe della crisi da Novembre 2011:

04/11/11
Le borse europee sono incerte, lo spread tocca i 459 punti.
È stato confermato lo sciopero dei benzinai dall’11 all’11 novembre.
05/11/11
Stime Italia per il 2020. si prevede che 385 mila posti di lavoro saranno a rischio.
06/11/11
Scioperi, oggi è stato un lunedì nero per i trasporti.
07/11/11
Le borse europee crollano, Milano guadagna l’1,32%.
08/11/11
Milano chiude in positivo ma lo spread tocca i 500 punti.
Per il 44% delle famiglie italiane la situazione economica è peggiorata.
09/11/11
La borsa è in forte calo, MIB perde il 3,78%.
Lo spread tocca i 575 punti.
Il rendimento dei Btp a quota 7,29%.
10/11/11
Piazza Affari guadagna lo 0,97%. Lo spread scende a 510 punti.
Il rendimento dei Bot tocca il 6,08%.
La produzione industriale italiana a settembre registra un -4,8%.
11/11/11
Bene le Borse, Milano è la migliore in Europa.
Spread BTP-BUND sotto i 460 punti.



I giorni della crisi 4  a cura di  Rita Fabozzi

Occupiamioci  degli eventi più importanti accaduti nel mese di dicembre. Ci sembra però che al cambiare dei “poteri” non cambi il risultato del mercato anzi allo spread più pesante si aggiungono le tasse varate dal nuovo governo che rendono la situazione ancor più preoccupante. E il mercato non cambia direzione, non toglie la presa, ci attanaglia ancor di più, sale lo spread, il Pil è a zero, la disoccupazione aumenta e intanto iniziano le mobilitazioni delle associazioni sindacali. Siamo in Recesssione.

05/12/11
Spread Btp- Bund tedeschi sotto quota 400 punti.
Uil: l’aumento dell’Iva innesca la recessione.
Governo vara Manovra da 30 miliardi. Aumenterà l’Iva, che raggiungerà il 23%, tornerà l’Ici sulla prima casa e ci saranno dei pesanti tagli alle Province.

06/12/11
Manovra, subito nuove accise sui carburanti.
Borsa Milano  chiude a -0,48%.
Confcommercio: siamo già in recessione.

07/12/11
Manovra, benzina e diesel oltre 1,70€
Produzione industriale -4,2% su base annua.
Mentire al Fisco? Dal 1° gennaio è reato.

08/12/11
Lo spread risale a 444 punti.
Piazza Affari sprofonda del 4,29%.

09/12/11
Borse europee positive dopo il vertice Bruxelles.

10/12/11
La crisi frena la Germania: le esportazioni tedesche subiscono un calo del 3,6%.

11/12/11
Istat: retribuzioni al minimo dal 2009.

12/12/11
Settimana di scioperi, si inizia oggi.
Italia, bilancia turistica attiva con un +6,1%.
Spread  Btp-Bund a quota 454 punti.

13/12/11
Napolitano: crescita, investire nel Sud.
Inps: nel 2010 nuove pensioni per 1, 12 miliardi di euro.
Nel 2010 il calo degli occupati under 30, stato del 9,2%.

14/12/11
Record dei Btp a 5 anni: rendono il 6,47%. È il tasso più alto dal 1997.
Manovra, in arrivo sigarette più care.

15/12/11
Passera:  “Situazione italiana peggiore del previsto. Siamo in recessione”.
Inflazione, Istat conferma: a novembre è al 3,3%.
Bankitalia: entrate tributarie scendono dell’1,2% ad ottobre.

16/12/11
Napolitano: sacrifici per tutti.
Istat: aumento dei disoccupati dell’8,1%.
Auto UE, a novembre -3% immatricolazioni.
Lo spread tocca i 474 punti.

17/12/11
Manovra, Camera approva con 402 SI.
Quasi un miliardo di ore di cassa integrazione.
Tariffe luce e gas aumenteranno rispettivamente del 4,8% e del 2,7%.

18/12/11
Natale, niente vacanze per 6 italiani su 10.
Natale, 1 italiano su 4 spende meno di 100 euro per acquisti.

Dal grido di allarme ……. al baratro e in soli cinque mesi!   a cura di Natale Capodiferro

Come si evince dai dati la situazione non è proprio confortante. Al di là dello Spread e del Pil, che ormai crescono indissolubilmente in modo proporzionato e lo continueranno a fare per un bel po’ e, che ci auguriamo al più presto inversamente proporzionali, con i nostri sacrifici impostoci dalla manovra-finanziaria del Governo, è chiaro che siamo in diretta e perpendicolare Recessione. Così come l’inflazione che avanza ed il potere di acquisto sempre più in diminuzione. La crisi non risparmia neanche Germania e Francia che si sono viste addebitate in primo momento anche la perdita della “Tripla A” .
A ben guardare, con il risultato positivo della manovra approvata da camera e senato, lo Spread continua, nell’indifferenza della stessa. I picchi massimi al di sopra dei 550 che poi scendono poco al di sotto dei 500 punti sono ormai quotidianità.  L’esperienza di questi giorni ci indica invece un descrittore, diversamente annoverabile tra le file dei proclami politici o “tecnici” di questa fase “tecnocratica”,  che ha un suo nome  “speculazione finanziaria” . Questo, che non avevamo mai sentito prima d’ora con l’aggettivo finanziario e diretto a noi, sta colpendo i nostri risparmi, i nostri mutui-finanziamenti-fidi contratti e da contrarre(sperando che le Banche li concedano), le nostre pensioni, senza che le nostre azioni possano, in qualche modo, contrastarlo.  In effetti  la speculazione finanziaria sta dissolvendo tutto il nostro patrimonio: pensate, se le differenze in percentuale del debito aumentano all’aumentare dello spread, generano ulteriore debito(in forma di interesse) il quale deve essere poi corrisposto dallo stato. A questo punto anche con la manovra di “tasse”, che sono quelle introdotte nella manovra e  che stiamo vivendo sulla nostra pelle in Italia, si risolve il problema. Il saliscendi determina di conseguenza una contingente “paura” e una negazione degli investimenti “positivi” in Italia, a tutti i livelli, tranne che per “quello” finanziario. Scommettendo infatti su altri “titoli” (diversi da quelli italiani) si affossa anche quel poco di economia che è rimasta. Badate, se nessuno ci sostiene con gli investimenti per politiche di sviluppo, se nessuno compra i nostri titoli che servono poi per pagare il debito, se l’Euro non è “protetto” e quindi conseguentemente gli “stati”, abbiamo davanti un baratro e viaggiamo verso un paradosso grande come il mondo. Tutto è fermo, se guardate bene la crescita, il Pil, i disoccupati che aumentano, il potere di acquisto, l’Imu, l’Iva, l’Irpef regionale, dovremo solo “sborsare” quel poco che abbiamo nel conto per pagare il debito che politiche dissennate hanno contratto.
Lo Stato, il nostro Strato, non ha fatto nulla di finanziariamente ed economicamente valido e, tale da attendersi da una “tecnocrazia” retta da tecnici, che non gravare sulle nostre tasche con il bene placido dei tre partiti che la sostengono. Ma sarà poi politica questa! Ma sarà poi governo dei tecnici questo!
Se lo chiedono in tanti in Italia, visto che la manovra penalizza fortemente chi ha meno e magari ha dato sempre!
Non è possibile allora esperire e introdurre procedimenti antinflattivi?
C’è qualche luminare che possa aiutarci nella comprensione del fenomeno e combatterlo?
Già tutti ormai sperano nella crescita…. che però si avrà soltanto, nelle previsioni..sigh!, solo ad inizio 2013 o più tardi.
Come attrarre a questo punto i capitali in Italia. Non solo quelli economici di investimento puro(capitale) ma anche quelli di investimento finanziario. E’ un dato che il denaro circola nel 90% dei casi da investimenti-reinvestimenti finanziari, operazioni che durano un attimo, da uno a tre secondi in cui girano vertiginosamente milioni e milioni di Euro. Nel frattempo un operaio, in quel lasso di tempo, non è stato in grado di avvitare una vite. Queste le due velocità e il paradosso che si mostra stridente in tutta la sua evidenza. Da un lato la globalizzazione che brucia ed incrementa fondi (in positivo e negativo) e dall’altro il sistema produttivo improntato, appunto, sulla realizzazione del  “prodotto” da vendere e su cui guadagnare. La iniquità è ben visibile e, non è un altro caso, che gran parte delle persone si stia professionalizzando in campo finanziario.  Ecco, il settore finanziario “specula” sul “guadagno” o “meno”  acquistando, vendendo o riacquistando azioni e titoli su cui poi svolge altre operazioni, senza tener conto che dietro ci sono uomini, famiglie, vita. Il “prodotto-guadagno” è alla mercé quindi del “mercato finanziario” che disfa a prescindere. La mancanza di liquidità è il risultato più visibile e tangibile. E allora, se non ci sono più risorse si chiude, si fallisce, anche se si ha ancora la capacità operativa, tutti fermi ad aspettare il mercato, che farà o meno girare i soldi(virtuali però) dalla nostra o dalla parte avversa.
Basta far vedere la liquidità e lui ti azzanna, ti colpisce a morte. Come rendere la pariglia! Le nostre energie ce la faranno a combattere un mostro invisibile (ma che ha comandi umani) che macina denaro e non lo rende…se non a tassi elevatissimi?  Come difendersi e in che modo?
Sarebbe bene creare degli strumenti economico-finanziari di difesa  e di tamponamento alla base ed evitare che investitori finanziari scommettano o meno sui paesi che hanno delle difficoltà. Stampare moneta (ma non l’Euro), dare maggior voce alla BCE (negli interventi di aiuto agli stati), crescita e sviluppo, sono le risposte più frequenti che ascoltiamo e leggiamo.
No è il “debito sovrano” ad essere attaccato direttamente mentre le Banche e gli Istituti Finanziari lo sono ai fianchi. Indirettamente tutto ciò che è quello “Stato” e quindi noi e i nostri figli nel futuro. Pagheremo quindi per quel debito contratto sino a quando non verrà estinto.
E per chiudere questa parte natalizia cito una paradigma di un giornalista sentito alla radio: nel centro di Roma vi sono persone straniere che comperano articoli italiani di grande valore  sventolandolo la loro carta di credito, mentre gli Italiani hanno la faccia e il naso appiccicato sulla vetrina solo per osservare come la “piccola fiammiferaia”.



I giorni della crisi 5 a cura di Rita Fabozzi 


Il governo  con la manovra ha deciso di come equilibrare il sistema del debito ma con quali risultati:  il lavoro che non c’è, scioperi e manifestazioni quasi ovunque, tutto aumenta incluse le tasse e siamo al 47%, il potere di acquisto diminuisce, il divario salari-prezzi tocca l’1,8%, le Borse europee negative e  continua imperterrita  la fuga di cervelli dall’Italia.
Questo è il quadro inquietante che si presenta nelle ultime due settimane del 2011 e nei primi giorni del 2012.

19/12/11
Oggi lo sciopero del pubblico impiego.
Spagna, Rajoy: tagli per 16,5 miliardi.
20/12/11
Fornero: salari bassi, andrebbero alzati.
Industria: ordini -4,8%, fatturato +1,1%.
Spread sotto quota 470 punti.
21/12/11
Istat: Pil nel terzo trimestre -0,2%.
A Natale brindisi con 90% di bottiglie italiane.
22/12/11
Bocconi: un Natale più povero dell’8%.
23/12/11
La Rai ritocca il canone che sale a 112 euro.
Il divario salari-prezzi tocca l’1,8%.
24/12/11
Spread a quota 500 punti.
26/12/11
Il Brasile scavalca la Gran Bretagna e diventa la sesta economia del mondo.
Lavoro, 6 imprese su 10 assumono in base alle conoscenze e non al curriculum.
27/12/11
Spread intorno ai 510 punti, borse deboli.
Natale, spesi 48 euro in meno a persona.
Istat: il 7% dei ricercatori italiani lavora all’estero. Continua la fuga di cervelli dall’Italia.
28/12/11
Rendimento BOT crolla al 3,2%.
Borse europee negative, spread chiude con 510 punti dopo giornata altalenante.
29/12/11
Anno nero per la borsa, nel 2011 perde il 25%.
Confesercenti  prevede un Capodanno di crisi.
30/12/11
Da gennaio l’elettricità aumenterà del 4,9% e il gas del 2,7%. Ci saranno rincari anche per viaggiare in autostrada.
Consumatori: 2012, stangata da 2000 euro a famiglia.
31/12/11
Benzina, 5 e 6 gennaio sciopero consumatori.
Fisco, arrivano rimborsi per  900 milioni.
02/01/12
Sale il prezzo della benzina e tocca € 1,74 al litro.
Borse europee in ripresa. Milano +0,05%.
Al via da oggi i saldi anticrisi.
      
Stato sociale e mercato -  Future economy  o Feedback medioevale      a cura di Natale Capodiferro

Che stiamo assistendo al balletto onirico dei nostri sogni (alquanto dissimili da quelli americani di cui i nostri mostrano, al contrario, un iperbole negativa) pervasi da grafici  o è realtà, questo è oramai un teorema quotidiano che attanaglia i nostri pensieri.
Il dilemma  può essere svelato dal concetto espresso da vari politici qualche giorno fa. Dobbiamo fare i conti con lo “Stato Sociale e il Mercato”, così si esprimevano rispetto la crisi.
Il concetto di “crisi”, stabilito non più come una fase destabilizzante di un processo equilibrato, ma semmai come un vero e proprio cambiamento  radicale del comportamento sociale in funzione del rapporto tra comunità e mercato, tra uomini e globalizzazione, attua, quindi, una modifica etimologica  sostanziale del termine “stato sociale”. Ciò potrebbe intendersi  ed essere la testimonianza, come si scriveva in altro articolo, del fatto che non uomini in base alle loro necessità sociali, ma economie e finanze che scommettono sulle liquidità o meno esistenti, determinano la realtà odierna, e molto probabilmente futura, come  “effetto” generato dai loro investimenti. Non sull’uomo, e nemmeno sulla macchina che dall’uomo dipende, ma su quelle risorse che sono “valore economico”, denaro e quindi azioni etc., oro, petrolio, le cui quotazioni si alternano in sali e scendi  dove è rintracciabile il lucro. Non c’è produzione, non c’è prodotto che tenga, fateci caso non si parla che di indici, solo scommesse. Il prodotto, non vale per “se stesso” e per la propria insita qualità di “prodotto” ma per quello che “muove” economicamente.
Può capitare che, se è un prodotto su cui si può investire  per guadagnarci, si acquistano azioni o compartecipazioni varie, fermo restando, però, che nella stessa giornata o dopo poco tempo, un altro prodotto può attrarre l’attenzione, non sulla sua qualità, ma sulla possibilità che produca maggiori benefici economico-finanziari, e quindi si reinveste di nuovo il capitale o le azioni.  Può capitare che essendo, come lo è, l’Europa, indebitata, che si speculi sul disavanzo non investendo su quei debiti sovrani più fortemente impegnati, generando gravi ripercussioni nel modo della media e piccola industria o artigianato, così come oggi mostrano i disoccupati, che quotidianamente vengono riportai dai media.
Sarà poi questa la tecnicissima “Future economy  “ che avremo, che avrà chi ci seguirà.
Che la Globalizzazione portasse a questo, penso nessuno se l’aspettasse. Ci si aspettava ed è accaduto che economie, oggi emergenti come Cina, India, Brasile e in genere asiatiche, potessero con il loro minor costo della vita e delle retribuzioni  invadere i mercati ed attrarre capitale più di quelli europei.   Ci si aspettava che nel processo di globalizzazione  l’economia avrebbe dovuto rivedere il proprio “status” ed è avvenuto con una velocità ed una “brutalità di conseguenze sociali” che ha calpestato, inconfutabilmente,  in molti casi i diritti umani fondamentali. Ed in maniera incontestabile, direi,  visto che sono state indagate a livello mondiale una serie di “situazioni”  connesse allo sfruttamento giovanile in primis e all’orario di lavoro ( si pensi per esempio a quei lavoratori che dormivano e lavoravano nello stesso ambiente e non ne uscivano praticamente mai). E, in conseguenza di ciò, che dire di quel prodotto realizzato che viene “prezzato” diversamente   a seconda del paese di vendita. Certo è che una tale situazione disomogenea è visibile oggi anche in Europa, dove lo stesso prodotto(e questo termine è esteso  a tutti i prodotti inclusi quelli finanziari)  costa meno in quei paesi il cui debito pubblico è minore e lo spread inferiore e dove gli investitori inducono le loro maggiori offerte. Ma questo lo sapevamo. E’ il debito sovrano ad essere attaccato e tutto ciò che gli è connesso. É immaginabile che in una Europa, cosiddetta “Unita”, anche se al solo livello monetario, quel “prodotto” può essere più costoso per alcuni invece che per altri? Qualcuno discernerà che dipende dalle politiche di quel particolare paese. Ma se le politiche di quel paese europeo portano inevitabilmente a svantaggi per altri della stessa area  perché allora non decidere insieme quelle politiche e farne delle migliori comuni. È per questo forse che l’Inghilterra si è tirata fuori e che la stessa Germania e forse la Francia lo faranno, se tale situazione di “Stato Economico” perdurerà. E sì, di stato economico bisognerebbe parlare, gli interessi economici , micro-macro economia, di quel paese, che non coincidono necessariamente con quelli degli altri, dirigono a scelte diverse a propria tutela,  in qualche caso devastando altrui economie. Banalmente troverete che comperare un Iphone 4S in Inghilterra o in Germania costa quasi un terzo in meno che in Italia.  Immaginarsi  quello che succede per la richiesta di un mutuo o la rinegoziazione di uno modulare, i nostri tassi, in virtù dello spread più alto costeranno una moltitudine in più, visto che le nostre Banche sono piene di titoli italiani e mancanti di liquidità e il prezzo del denaro è, per loro, giustappunto più alto.   
Ora, tornando alla frase citata, che ci fa molto riflettere sul carattere delle dichiarazioni che fanno i nostri politici, a volte anche eufemistiche, e declamate quasi nel  “turnover”  quotidiano da tutti del settore, cosa vorrebbe significare, cosa ci indica?. Semplicemente, ma che non lo è per nulla, che il nostro “stato” dipende dal mercato. Che le leggi economiche sono sopra le leggi dell’uomo e della democrazia. Il profitto finanziario-economico, che il mercato sviluppa, determina lo stato del cittadino e il cittadino deve adeguarsi a questa nuova forma di politica che si genera dal mercato. Quasi un regime oligarchico medioevale, dove il feudatario, leggasi mercato,  impone le proprie leggi-economie al suo popolo, e il cittadino sottende tutta la sua vita e tutte le sue economie a quelle del primo. Vive la propria esistenza adeguandola ed in funzione delle scelte del feudatario. Sceglie tra  scelte già fatte.
Non penso che la citazione sostenesse ciò, ma se lo “stato sociale” dovesse divenire “economico” per forza di scelte determinate dal mercato, allora saremmo nella stessa situazione. Questo ritorno, che ho chiamato “feedback medioevale”, ad una economia vissuta di riflesso sarebbe, a buon ragione, la negazione di ogni forma di democrazia che, anche se latente porterebbe ad un “non stato” dell’essere, antecedente alle forme democratiche degli Stati odierni.  Penso che in futuro si rifletterà molto sul carattere di queste affermazioni e su quello che sottendevano, soprattutto. Penso che l’uomo deve rideterminare una serie di regole, compreso anche il mercato, come “un mezzo  per arrivare a”  e non “una condizione” sine qua non. Come fare allora?
Trovare un minimo comun  denominatore sarà impresa ardua, ma per l’uomo e la centralità che ha assunto, morale etica, religiosa, scientifica, intellettuale, dovrà essere un dovere verso se stesso, tutti e tutto.
Di certo la “Future economy” ha già indotto scelte  particolarmente delicate e creato asset privilegiati. Uno su tutti, che ci fa ulteriormente pensare, è  questo  doppio piano di “problematica-vantaggio”che  si risolve in favore di una classe che diventa sempre più ricca, poiché accede agli investimenti, ed altre che sono sempre più povere, poiché dipendenti,  creando uno squilibrio sino ad oggi impensabile rispetto al tanto declamato “stato sociale”. Ciò che per centinaia e migliaia, in qualche caso, di anni, i popoli avevano cercato e ottenuto anche con il sangue, la democrazia e attraverso essa la ridistribuzione del “bene e benessere sociale”, diventerà ben presto una chimera.

La Grecia ed i gravi problemi economici  a cura di n&g capodiferro

La situazione economica della Grecia mostra gravi difficoltà finanziarie sin dal 2008. All’inizio del 2010 sono emerse anche le prove che, pochi anni prima, il paese aveva truccato i propri bilanci pubblici per poter entrare a far parte dell’euro, nascondendo, così, i propri problemi finanziari ed economici. A maggio del 2010, peggiorate le condizioni del debito pubblico(arrivato sino a 2.200 Miliardi di Euro), gli altri paesi dell’Unione Europea (UE) e il Fondo monetario internazionale(FMI) hanno concesso un primo prestito di circa 110 miliardi di euro. L’ulteriore peggioramento dell’economia greca, ha portato, nell’ottobre del 2011, ad  iniziare negoziati con Ue, FMI   e la Banca Centrale Europea(BCE), per la concessione di un nuovo prestito al governo greco di circa 130 miliardi di euro.
Il problema Grecia nasce dal suo ingresso nell’euro, avvenuto nel 2001, grazie alla falsificazione dei propri bilanci. È così entrata nell’euro avendo gravi problemi economici, evidenti già prima, con l’alto indebitamento con banche private europee, una struttura economica  statica e quasi tutta “statale”, alti livelli di evasione fiscale, e un debito pubblico, rilevante, soprattutto con la Fed  (Federal Reserve System, la banca centrale degli Stati Uniti d’America), le Banche centrali Tedesche, Francesi,  Giapponesi e Cinesi.
La crisi della Grecia ha origine nell'enorme debito pubblico che è stato ampliato al di là di ogni limite fino alla compromissione dei pagamenti stessi alle scadenze previste. Il paese è in recessione dal 2008 (I livelli di attività produttiva risultano più bassi di quelli che realmente dovrebbero essere) e le condizioni sociali nel paese sono in costante e grave peggioramento. Per cercare di ridurre il debito pubblico, il governo sta cercando di raggiungere un accordo sia con  i creditori privati, banche soprattutto, sia con la “Troika”, la cosiddetta triade politica-economica formata da UE, BCE e FMI. Quest’ultima però ha imposto gravi misure che riguardano il licenziamento di circa 150.000 dipendenti del settore pubblico e di 15.000 nelle aziende a partecipazione statale più un numero non ben precisato di insegnanti. Inoltre ha richiesto la riduzione dei salari di oltre il 20%  che già erano stati ridotti, tagli alla spesa della sanità di un milione di euro, tagli alle pensioni, ai sussidi sociali e della disoccupazione, infine l’annullamento del contratto nazionale di lavoro.
Il debito pubblico, contratto con banche nazionali, europee, internazionali e con gli Stati che hanno acquistato i suoi Titoli, ha portato l’amministrazione statale greca a non essere più in grado di pagare i suoi debiti, rischiando di causare il default(fallimento economico) del paese. Va aggiunto a ciò che alcuni osservatori economici e gli stessi politici ellenici dubitano che si potranno pagare le somme messe a disposizione  e di pagare con regolarità e alle scadenze prefissate gli aiuti economici pervenuti, nella prima trance, da UE e FMI. Se ciò avvenisse la situazione si aggraverebbe al punto tale da costringere la Grecia ad uscire dall’unione monetaria europea ed utilizzare la sua moneta, la dracma, la quale sarebbe altamente svalutata e non competitiva. E tale situazione comporterebbe che altri Stati europei, come Italia, Spagna e Portogallo, potrebbero compromettersi ed entrare anch’essi  in ulteriore difficoltà economica.
È per questo che, dopo lunghe trattative, il primo ministro George Papandreou si dimise e l’11 novembre 2011 si insediò un governo di transizione guidato da Lucas Papademos, ex vicepresidente della Banca Centrale Europea, con il sostegno del partito socialista PASOK di Papandreou e dell’ex partito di opposizione di centrodestra, Nea Dimokratia.
Ma, nonostante che, nella giornata di domenica 12 febbraio, il nuovo governo  abbia approvato tutti i punti dettati dalla Troika, non senza la disapprovazione di alcuni politici del governo stesso, le istituzioni internazionali si sono mostrate non completamente convinte dalla copertura finanziaria della manovra, facendo notare la mancanza di un vero piano per la riforma delle pensioni.
Intanto nel paese vi sono stati e stanno avvenendo  una serie di  scioperi generali indetti dai sindacati per protestare contro la nuova serie di misure di contenimento del bilancio pubblico annunciate dal governo. Ma lunedì 13 febbraio sono incominciati veri e propri scontri di guerriglia urbana tra manifestanti e forze dell’ordine nel centro di Atene, alimentati anche da gruppi infiltrati di black-block,  con lanci di pietre e con l’uso di lacrimogeni da parte della polizia. Le proteste di piazza, le condizioni economiche in peggioramento e l’ennesima crisi politica, intorno all’approvazione di queste misure di contenimento, minacciano ancor di più lo Stato Greco che, senza il prestito di UE e FMI, sarebbe condannato al fallimento: il 20 marzo dovrà ripagare titoli di Stato per 14,5 miliardi di euro, denaro che oggi non ha.
La crisi debitoria  della  Grecia ,  se  valutata  da  un  punto  di vista interno, avrebbe conseguenze solo nella economia greca. In realtà il problema è più serio perché  la Grecia è parte dell'Euro e dell'Unione Monetaria Europea e, di conseguenza,  sarebbe trasferito anche ad altre nazioni europee, che oggi la  sostengono economicamente, legate, come sono, dal  'patto' della moneta unica. Ed è proprio questo legame che fa sì che la crisi di uno stato “piccolo” come la Grecia si propaghi  ad altre nazioni europee. Aumentano  a  questo  punto  gli  investitori  che, non credendo più nel progetto dell'integrazione europea (Europa Unita), non investono più denaro nei paesi a rischio  e  quindi le Borse perdono e scendono di valore. Non venendo acquistati i Titoli pubblici ellenici si creano le condizioni perché poi il debito non possa essere pagato da parte dello Stato.  
Una delle vie di uscita dalla crisi, non semplice, può essere una rigorosissima politica di bilancio che consenta l'abbattimento del debito entro un futuro non lontano e con date certe che può far sviluppare una nuova competitività e, soprattutto, la crescita.
O con la creazione degli Stati Uniti d’Europa. In questo caso, infatti, le politiche economiche e monetarie sarebbero uniche e comuni per tutti gli Stati, con l’emissione di Titoli Europei che garantirebbero la liquidità(il denaro) necessaria per coprire il debito. Ma i due maggiori paesi europei, Germania e Francia, che più di tutti gli altri hanno aiutato finanziariamente sino ad oggi quelli con grande debito pubblico, soprattutto la Grecia, non sarebbero più disposti a farlo.  
E ciò, malgrado l’approvazione delle misure del 12 febbraio, si sta scontrando con i già grandi squilibri sociali esistenti, la crescente opposizione dei cittadini greci e le proteste che stanno avvenendo, anche con gravi disordini.


I giorni della crisi 6 anche con il nuovo governo   a cura di Rita Fabozzi e Natale Capodiferro

L'anno nuovo si apre con l'ombra della recessione. Sono evidenti i segni delle realtà economiche europee, in testa Grecia ed Italia. In quest'ultima l'Inps annuncia che  crolla la cassa integrazione, aumenta la disoccupazione, le borse in calo perdono il 4%, la benzina arriva ad oltre 1,75 €, il Pil scende del 0,2%, la Fiat è in subbuglio con la Fiom, il rating italiano di S&P passa da A+ a BBB+.

03/01/12
Junker: Europa reagisca, è sull’orlo della recessione.
Istat: tasso medio inflazione nel 2011 al 2,8%.

04/01/12
Germania, collocati BUND per oltre 4 miliardi di euro.
Inps: crolla cassa integrazione, aumenta la disoccupazione.

05/01/12
Borse UE in calo, Milano perde il 4%.
Crisi, cresce rischio default in Ungheria
Al via i saldi, 7 italiani su 10 non vi rinunciano.

06/01/12
Borsa chiude in rosso, spread a 527 punti.
UniCredit, tracollo del 37% in tre giorni. Monti: “Banche italiane sono solide”

07/01/12
Lavoro, 2 italiani su 3 lo cercano in casa tramite parenti ed amici.

08/01/12
Liberalizzazioni, pronto il decreto. Sui carburanti primi interventi.

09/01/12
Parte l’aumento da 7,5 miliardi, numero dei titoli di Stato triplicato.
Benzina, corsa senza fine: la verde a 1,747 euro.
Lavoro UE, 8,2 milioni “senza speranza”. L’Eurostat avvisa: “Uno su tre è italiano”.

10/01/12
Fitch: possibile declassamento Italia.
Rehn: l’euro rimane intatto nonostante il pessimismo.
Benzina, la verde sfiora 1,75 euro.

11/01/12
Tassisti, sciopero nazionale 23 gennaio.
Eurozona, nel terzo trimestre Pil cresce solo dello 0,1%
Bankitalia: salgono mutui, meno prestiti

12/01/12
Crollo rendimenti BOT, titoli ad 1 anno al 2,735%.
Cala produzione industriale del 4,1%.

13/01/12
OCSE: Pil Italia scende dello 0,2%.
Istat: il potere d’acquisto delle famiglie italiane è calato dello 0,3%.
FIOM: 19000 firme contro contratto Fiat.
14/01/12
S&P: con Monti è cambiata la politica italiana.
S&P: l’Italia è passata da A+ a BBB+.

15/01/12
Cgil: 500 mila in cassa integrazione nel 2011.
Cgia: disoccupazione reale è al 10%.

16/01/12
Draghi: la situazione è gravissima.
Istat, inflazione a dicembre resta stabile al 3,3%.
Fisco: entrate tributarie 2011, in aumento dell’1,1%.
Benzinai proclamano 7 giorni di sciopero.

17/01/12
Fitch: probabile declassamento Italia.
S&P declassa aziende pubbliche francesi da AA- ad A+.
Bankitalia: urgente uso fondi salva-stati.

18/01/12
Monti: condivisione di valori con la Gran Bretagna.
Crisi, tesoro USA: non daremo fondi al FMI.
S&P: Germania manterrà tripla A nel 2012.
Moody’s: nel 2010 Italia in recessione.
Lo spread scende ai 460 punti.

19/01/12
Fmi: Italia in recessione , Pil 2012 -2,2%.
BCE: rafforzare il fondo salva-stati.
Unioncamere: 152 mila assunti nei prossimi 3 mesi.

20/01/12  
Liberalizzazioni sul tavolo del governo. Rivoluzione per farmacie, taxi, Rc.auto. pagamenti Stato a imprese con Btp.
Lo spread tocca i 431 punti.
Grecia, raggiunta intesa con i creditori.
Edilizia, sindacati: persi 300.000 posti di lavoro.

21/01/12
Liberalizzazioni, categorie in rivolta. Minacciano scioperi avvocati e farmacisti.

22/01/12
Passera: “Ora il piano crescita e lavoro”.
Catricalà: stiamo eliminando i privilegi.

23/01/12
Spread a 404 punti.
Fisco, in Italia ci sono 7.500 evasori fiscali.
Ocse, disuguaglianze in crescita in Italia.

24/01/12
Fmi: “L’Italia non può farcela da sola”. Poi rettifica: mai detta questa frase.

25/01/12
Spread sale oltre 430 punti, rendimento BTP a 6,30%.
Industria: sale a 8,6% la disoccupazione.
Bankitalia: in Italia nel 2010 i poveri rappresentano il 14,4% della popolazione.

26/01/12
Scendono anche i rendimenti dei Ctz, lo spread cala a 410 punti.

27/01/12
Bot, i rendimenti scendono sotto il 2%.
Tir, prosegue protesta.

28/01/12
Visco: fondamentale azione BCE. Bene Monti.

29/01/12
Cgia: indebitamento famiglie +36% da 2008.

30/01/12
Sarkozy: Europa non più su orlo del baratro.
Bene asta BTP a 10 anni: tasso scende a 6,08%.
Borse UE negative, Milano perde l’1,21%.
Spread a quota 431 punti.

31/01/12
Disoccupazione all’8,9%, record dal 2004.
Lavoro, UE: agire ora a favore dei giovani.
Saccosanni: banche italiane restano solide.

E non se la passano meglio le famiglie con l'indebitamento al 3,6% con lo spread che scende ma è pur sempre a quota 431 con il Bund tedesco. Scioperi dappertutto ad iniziare dai tassisti con lo sciopero nazionale del 23 gennaio. Le lineralizzazioni arrancano. Il governo che parla di buon inizio ma gli italiani se la passano veramente male. Hanno passato sottotono tutto mil periodo natalizio e i giorni di gennaio 2012 non gli sono stati favorevoli. Tutto sembra annebbiato. pare che si viva in una linfa gelatinosa aspettando i risultati del mercato, delle vendite, degli acquisti, delle banche centrali, europee ed internazionali. Una situazione irreale, da incubo metropolitano...ormai si vive di spead.  


I giorni della crisi 7 anche con il nuovo governo   a cura di Rita Fabozzi e Natale Capodiferro
È l'ora di Atene. La Grecia sta passando forse il momento più brutto del dopoguerra. Se non le verranno in aiuto (Europa) sarà DEFAULT vero e le conseguenze saranno evidenti in tutto il panorama eurpoeo, a cominciare dall'Italia.  Dove si avverte (quasi funereamente) il tintinnio delle campane nel loro lugubre suono. Però qualche barlume di speranza si avverte: “Segni stabilità, ma i rischi restano. Lavoro sia meno rigido e più flessibile”, “Recessione 2012 meno nera del 2009”, lo Spead cala anche sotto i 300 punti.


01/02/12

Spread scende ancora, viaggia sotto 390 punti.

Borse europee positive, Piazza Affari oltre 2%.

Wall Street: Facebook sbarca in borsa.



02/02/12

Cresce il divario salariale tra uomini e donne e arriva al 13% nel 2008.

UE: via libera al fondo Salva Stati.



03/02/12

La disabilità non è un ostacolo, parola di azienda che assume.
Contratto a scadenza per 8 giovani su 10.

04/02/12
Nuovi tagli in Grecia: “E’ l’ora della verità”.

05/02/12
Grecia, rischio default più vicino. Merkel- Sarkozy in pressing su Atene.

06/02/12
Piazza Affari: lo shock Benetton e il rischio di fuga dal listino.
Gas: “E’ emergenza, famiglie tutelate”. Limiti alle aziende, attivate le centrali a olio.

07/02/12
Intesa Sanpaolo, il rapporto sui distretti: “Recessione 2012 meno nera del 2009”.
Barroso insiste: “Atene resti nell’euro”.

08/02/12
Monti: riforma del lavoro entro fine marzo.
Lavoro, Bagnasco: bisogna adattarsi.
In Italia 14,7 milioni a rischio povertà.
Spread intorno ai 360 punti.

09/02/12
Draghi: “Segni stabilità, ma i rischi restano. Lavoro sia meno rigido e più flessibile.”

10/02/12
Borse in calo, spread a 350 punti base.
S&P taglia il rating di 34 banche italiane.

11/02/12
Napolitano: “L’Italia non è la Grecia”. E sui sacrifici non ci sono alternative.

12/02/12
La Cisl ironizza sul presunto incontro Monti-Camusso che sblocca la riforma dell’art.18.

13/02/12
L’Italia non è un Paese di giovani. Retribuzioni, penalizzate le donne.

14/02/12
Fiom alza le barricate sull’art. 18. “Sciopero generale il 9 marzo”.
Btp, tassi in forte calo, triennale al 3,41%.
Monti: “L’Iva potrebbe non aumentare”.

15/02/12
Kellogg compra le patatine Pringles da P&G.
Italia in recessione, Pil -0,7% a fine 2011.
Spread a 365 punti.

16/02/12
In Italia, rischio povertà più alto della media UE. Giovani, persi altri 80 mila posti di lavoro.
La Consulta: le regioni non devono aumentare le tasse per far fronte alle calamità naturali.
L’allarme della Corte dei Conti: “In Italia dilagano corruzione, illegalità e malaffare”.

17/02/12
Nuovo record per la benzina, la verde arriva a quota € 1,81.
Vertice in Vaticano. L’Ici(IMU) resta fuori.

18/02/12
Visco: “Il 2012 sarà un anno di recessione”.
Cassa integrazione in calo, Cgil preoccupata.
Subito i controlli a chi non fa scontrini.

19/02/12
L’articolo 18 è norma di civiltà, non si tocca.
Meno tasse sui redditi più bassi, fino a 15 mila euro aliquota ridotta.

20/02/12
Piazza Affari? Può salire di un altro 10%. Spread sotto i 300 punti.

21/02/12
Bersani contro Monti sulla riforma del lavoro. Alfano: “Premier vada avanti, non sia timido”.
Buste paga dei manager pubblici. Centinaia guadagnano oltre i 300 mila euro.

22/02/12
Inflazione, a gennaio vola carrello spesa con un +4,2% su base annua.
Pressi, Codacons: stangata da € 567.
Nel 2011 crollo acquisto titoli.

23/02/12
Vendite al dettaglio colano a picco: -3,7%.
Ocse incalza Italia: meno tutele lavoro.

24/02/12
La verde tocca € 1,82 al litro.
Trasporti: confermato sciopero 1 marzo.

25/02/12
Consumi ai minimi dal 2004, vendite al dettaglio nel
26/02/12
Italtel rilancia le super-reti e i video in alta definizione.

27/02/12
Marcegaglia: pronta la firma della nuova moratoria per prolungare i finanziamenti delle imprese.

28/02/12
La Brianza promuove le banche.
Milano, 600 milioni di euro in rosso.

29/02/12
Nel 2011 salari nelle grandi imprese aumentati dello 0,7%.

01/03/12
Fiat: a febbraio le immatricolazioni calano del 20,13%.
Lo spread sotto i 310 punti.
Inflazione, a febbraio risale al 3,3,%.

02/03/12
Merkel: la situazione è ancora fragile.
Istat: l’Italia cresce solo dello 0,4%.
Lo spread intorno ai 310 punti.

03/03/12
Visco scrive alle banche. “Su utili e compensi necessaria prudenza”.

04/03/12
“Non siamo un servizio pubblico, le banche devono guadagnare”.

05/02/12
La UE richiama all’ordine la Spagna. Rispetti gli obiettivi di deficit concordati”.

06/03/12
Martedì nero, torna lo spettro Grecia. Borsa giù del 3,39%, lo spread risale a 330 punti.
Giochi online, è febbre da poker. Nel 2011 la raccolta complessiva è arrivata a 9,5 miliardi di euro.
Caro benzina, rischio € 2 al litro.

07/03/12
Visco: “Lavorare di più e più a lungo”.
Governo: da ottobre l’Iva sale al 23%.
Lo spread sotto i 320 punti.
Crisi, borsa italiana sospende dagli scambi i bond greci.

Ma incalzano altre preoccupazioni che riguardano...... In Italia 14,7 milioni a rischio povertà, il più alto della media UE. Giovani, persi altri 80 mila posti di lavoro, nuovo record per la benzina, la verde arriva a quota € 1,82, vendite al dettaglio colano a picco: -3,7%, immatricolazioni autoveicoli a febbraio calano del 20,13%, .Una situazione drammatica se si vuole per chi deve fare i conti con lo stipendio fisso, che si vedrà dedurcato ancor di pù nel mese di marzo per le aliquote regionali, provinciali e comunali in aumento.
La Grecia ha avuto il suo prestito di 130 MLD di Euro pagando il caro prezzo delle drastiche riduzioni dei posti-lavoro, delle pensioni e dei tagli su tutti i servizi. Era in pericolo tutto il sistema Euro.
Le Banche hanno avuto un altro sostanzioso prestito dalla BCE, sempre all'1% di interesse, pur non vedendo l'ombra di aiuti alle imprese. Le Liberalizzazioni sono rimaste incompiute e senza fondamento alcuno per le discriminati operate nei confronti dei pensionati e dei dipendenti. Restano sul tappeto La riforma del Lavoro, della Giustizia, delle Telecomunicazioni. Nessuno parla (legifera) di sviluppo ed occupazione. La situazione sembra stantia ed aggravata dall'opportunità politica che le forze, che appoggiano, il governo manifestano. 
 

DOPO LA BREVE PAUSA ESTIVA RITORNA LA RUBRICA DELLE NOTIZIE ECONOMICHE PER TENERVI AGGIORNATI SU COSA ACCADE NEL MONDO, SOPRATTUTTO IN ITALIA, SUL PIANO ECONOMICO.
LA CRISI CONTINUA……                                      a cura di Rita Fabozzi

 La crisi continua purtroppo e i paesi più colpiti, oltre l’Italia, restano sempre la Spagna, la Grecia, il Portogallo e l’Irlanda. In Grecia la situazione è drammatica e secondo il ministro dell’economia greco, Saramas,  lo Stato potrà pagare pensioni e stipendi solo fino a novembre. Una situazione difficile da affrontare, per cui la Grecia chiede più tempo all’UE per poter risanare, anche se in parte, la sua disastrosa situazione economica. L’Italia sta vivendo una situazione molto particolare, caratterizzata da nuove riforme come quella sul lavoro e quella di stabilità. La legge del lavoro  propone di realizzare un mercato del lavoro "inclusivo e dinamico", indirizzato ad aumentare l’occupazione, in particolare di giovani e donne, oggi, praticamente, esclusi dal mercato. Oltre  a contribuire alla crescita della produttività e a stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese. La legge di stabilità, varata dal governo italiano ma approvata e sostenuta anche dai Paesi europei, dovrebbe portare nel nostro Paese una situazione di equilibrio economico e dell'arresto della crescita del debito pubblico. Puntando i piedi, il governo italiano fa capire che si potrà spendere solo quanto si riceve( silegga Tasse) senza alcuna possibilità di indebitarsi ulteriormente. In previssione, da luglio dell’anno prossimo aumenterà di un punto percentuale anche l’Iva e avremo rispettivamente un’aliquota “ordinaria” del 22%,  da pagare sulla maggior parte dei beni e dei servizi e un’aliquota “ridotta” dell’11% da pagare sui beni edilizi e della ristorazione. Infine il 17 settembre è scaduto il termine per pagare la seconda rata Imu, l’Imposta Municipale Unica, che si paga sulla seconda casa mentre il pagamento della terza e ultima rata è previsto entro il 16 dicembre.

12/09/12
Confesercenti: 2013 sarà anno difficile
Produzione industria luglio: - 7,3% annuo.

13/09/12
Bene asta BTP a 3 anni, crollano i tassi.
Inflazione sale a 3,2%, ad agosto +0,4%

14/09/12
Draghi: bene mercati, ma strada ancora lunga
Monti- Merkel: settimana buona per l’Europa.

15/09/12
Sale prezzo petrolio, 100 dollari al barile.
Fiat, operai temono chiusura Pomigliano

16/09/12
Cgil: da inizio anno 700 milioni di ore di cassa integrazione.

17/09/12
Squinzi (Confindustria): in Italia serve industria auto.
Italia è ultima per produttività industriale
Spread a 336 punti, borse UE in calo.
Seconda rata IMU: si paga oggi.

18/09/12
Mediaset: non siamo interessati a La7
Consumatori in piazza contro il carovita
Mercato auto – 8,5%. Fiat a picco.

19/09/12
Borse UE stanno tornando positive, spread su 340 punti.
Consumatori sfilano in manette a Roma contro il carovita.

20/09/12
Cina, cala produzione industriale e segna un 47,8%.
I 200 mila pensionati che hanno indebitamente percepito la 14esima nel 2009 dovranno restituirla. Lo comunica l’Inps.

21/09/12
Europa ottimista. Borse, Piazza Affari positiva con un + 0,58%
“Nel 2012 la disoccupazione all’11,4%” lo rivela il Documento di economia e finanze.
Il ministro degli esteri tedesco Westerwelle: “Draghi ci sta portando  fuori dalla crisi. L’euro scoppia di salute”

22/09/12
Coldiretti. La benzina fa più paura dello spread. Preoccupato per il caro- carburanti il 48% degli italiani.
“L’Italia ha le potenzialità per tornare a crescere” lo afferma il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.

23/09/12
Applemania, 83% di fila in più per iPhone5. Davanti allo store della 5th Avenue 775 persone. Per iPhone 4 ce n’erano “solo” 460

24/09/12
Fiat, Fornero: evitare licenziamenti
Borse UE in profondo rosso. Madrid maglia nera, Milano – 1,32%
Incontro governo- Fiat: impegno a restare in Italia e a cavalcare la ripresa del mercato.

25/09/12
EU, Merkel- Draghi, entrambi concordano sulla necessità di nuove riforme per L’Eurozona.
Mercato immobiliare: i mutui sono calati del 49,6% e le compravendite del 16,9%. Lo rileva l’Istat.

26/09/12
Piazza Affari crolla del 3,29%, male i bancari. Ancora in rialzo lo spread tra BTP e Bund fino ai 380 punti.
La spesa al tempo della crisi. Crollano le vendite al dettaglio. Secondo l’Istat gli acquisti sono calati del 3,2% su base annua. Male anche gli alimenti.

27/09/12
Borsa Milano debole con un + 0,14%. In buon rialzo anche Mediobanca e Telecom.
Allarme Istat: “Il 46,7% dei giovani è inattivo”. Giovannini, il presidente dell’Istituto di statistica, comunica che il 490,3% dei giovani è occupato, il 13% cerca lavoro e il 46,7% ha rinunciato a cercare un lavoro.

28/09/12
Apertura in calo per lo spread tra Titoli di Stato italiano e tedeschi a 10 anni che si attesta ai 360 punti.
Sciopero generale dei servizi pubblici, oggi in tutta Italia. La mobilitazione è stata indetta da Cgil e Uil

29/09/12
Oltre 3 milioni di famiglie italiane spendono più del 40% del proprio reddito per le spese dell’abitazione. Lo rivela la Cgil
Nel nostro Paese è sempre più allarme occupazione per i giovani tra i 15 e 34 anni. Secondo gli ultimi dati Istat infatti la disoccupazione giovanile è aumentata, in tempo di crisi, del 25,3%

30/09/12
Trasporti, il 2 ottobre sciopero bus e metro. A proclamarlo Cisl e Uil “per il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2007”

01/10/12
Istat: il tasso di disoccupazione sale del 2,3% rispetto al 2011.
Spread BTP- Bund apre a 364 punti. Rendimenti titoli decennali a 5,09%

02/10/12
Governo: già attivato l’80% delle riforme sulle pensioni, sull’Imu etc..
E’ in corso lo sciopero nel settore trasporti per il mancato rinnovo del contratto. Secondo le stime le adesione sono state circa del 95%

03/10/12
Dall’Inps viene un allarme Cassa Integrazione: nel mese di settembre sono state autorizzate 86,4 milioni di ore, con una crescita del 3,6% rispetto allo stesso mese del 2011
Eures afferma che tra il 2004 e il 2012 nulla è cambiato per l’evasione fiscale: il tasso di illegalità risulta in aumento per le ripetizioni scolastiche, per le cure dentistiche ed evade un medico specialista su tre

04/10/12
Tagli e ristrettezze? Niente affatto! I greci hanno voglia di sgommate e sorpassi ed è così che il governo ha appena sbloccato 30 milioni di euro per un circuito di Formula 1.
Consumi ad agosto diminuiti del 2,7% annuo, mentre le auto perdono il 12,4%

05/10/12
Atene non ha più soldi in cassa. Può arrivare fino a “fine novembre, poi le casse sono vuote” e non potrà più pagare niente, stipendi e pensioni compresi. Il grido od’allarme viene lanciato dal premier greco, Saramas, sul quotidiano tedesco Handelsblatt.
Fornero: stanziati 235 milioni in incentivi alle imprese per l’occupazione delle donne e delle giovani

06/10/12
Nei primi 8 mesi dell’anno le entrate tributarie sono aumentate del 4,1% rispetto allo stesso periodo 2011. Lo comunica il Dipartimento delle Finanze del Tesoro
Dal 2007 ad oggi, una famiglia spende in tariffe per servizi pubblici 350 euro in più in un anno. Lo rivela Confesercenti.

07/10/12
Le imprese italiane si troveranno a pagare nel triennio 2012- 2014 5,5 miliardi di euro in più grazie a Monti. Lo afferma la Cgia di Mestre.

08/10/12
Il presidente dell’Eurogruppo, Junker, ha sancito a Lussemburgo la definitiva entrata in vigore dell’ESM, il fondo salva. Stati permanente, che da oggi diventa operativo
I prestiti alle società non finanziarie ad agosto sono diminuiti dell’1,9% rispetto ad agosto dello scordo anno. Lo riferisce Bankitalia.

09/10/12
Fmi: “Fuga di capitali da Italia e Spagna”. In un anno gli investitori sono scappati togliendo 235 miliardi dal Belpaese pari al 15% del Pil.
Crolla il potere d’acquisto delle famiglie: - 4,1%. Lo rivela l’Istat, secondo cui si tratta del calo tendenziale più evidente dal 2000 ad oggi.

10/10/12
Allarme incendio per problemi elettrici: la Toyota richiama quasi otto milioni di auto. Nuovo richiamo per casa automobilistica giapponese: coinvolti tutti i mercati mondiali.
Tagli alla sanità per un miliardo di euro. Il ministro Renato Balduzzi storce il naso. La prima bozza della legge di stabilità prevedeva una sforbiciata da 1,5 miliardi di euro.
Anche il mercato del tartufo è in crisi. Quest’anno non si svolgerà la consueta asta mondiale del tartufo di Alba, riservata ai super ricchi. Per il momento sembra proprio che i ricchi golosi dovranno accontentarsi del caviale.

11/10/12
L’aumento dell’Iva deciso dal governo, che passerà dal 10% e dal 21% rispettivamente all’11% e al 22% porterà ad un ulteriore calo dell’acquisto dei beni alimentari. Lo afferma la Confederazione italiana agricoltori.
Aumento Iva, benzina più cara. Federconsumatori: “Più 41 euro in un anno”

12/10/12
Il tasso di inflazione resta fermo a settembre, su base mensile, segnando una variazione nulla, e si presenta stabile al 3,2% su base annua, lo steso valore registrato ad agosto. Lo rivela l’Istat.

13/10/12
Stabilità, stangata per le famiglie. E’ la stima della Cgia di Mestre, secondo cui la riduzione dell’Irpef, l’aumento dell’Iva e il taglio di deduzione e detrazioni costerà circa 100 euro l’anno ad ogni famiglia.

14/10/12
Quasi un’impresa su due non ce la fa a superare i primi 5 anni di vita: il 49,5% delle aziende infatti getta la spugna prima di compiere il primo quinquennio. Lo rivela Confartigianato.


L'Economia insostenibile     a cura di Fabozzi Rita e Capodiferro Natale

In questi ultimi mesi in Europa si sta assistendo ad un vero e proprio crollo dell'economia: la disoccupazione sta aumentando sempre di più, specie tra i giovani, le imprese chiudono i battenti ed era dagli anni Settanta che non si vendevano così poche auto. Se da un lato troviamo l'economia italiana, greca, spagnola e portoghese sull'orlo di un precipizio, richiamato ormai da tutti, dall'altra rileviamo che chi compra o ha comprato azioni o Titoli di Stato italiani oggi sta festeggiando uno degli anni più prosperi, per gli ovvi interessi che ne ricaverà. La finanza e l'economia, entrambe volti dello stesso Paese, oggi sembrano distanti, una volta agivano sinergicamente e si assiste impavidi  a quello che molti chiamano "divorzio" e che sembra  molto più brutale, proprio per l'aspetto delle prospettive di guadagno sul compra-vendi delle azioni di Stato. Come si è arrivati a ciò. Di solito i mercati riflettono l'andamento della produzione, e se l'economia non cresce le borse vanno in negativo. Si badi, l'uno era in funzione dell'altro e, quando si dice produzione, si intende lavoro e lavoro occupazione. Invece la forbice tra finanza ed economia a volte si apre, a volte si chiude, a seconda, questa volta, degli interessi di speculazione sul "mercato delle azioni di Stato". Si allargò per esempio la primavera scorsa, quando lo spread crollava e nello stesso tempo anche l'economia italiana stava affondando mentre, in questi ultimi mesi, si sta di nuovo allargando con un accenno, piccolissimo della ripresa della produttività. Di concerto con questi risultati, e ciò a molti risulterà un paradosso, ultimamente l'Europa del Sud sembra essere un "porto sicuro" per gli investitori di tutto il mondo in quanto l'America offre Buoni del Tesoro troppo cari, la Cina resta opaca , la Turchia ha ingenti squilibri  nei conti con l'estero, la Germania ha, invece pochissimi interessi sui suoi "Bond". E' chiaro, allora, che gli investitori ora guardano con interesse i rendimenti offerti dall'Italia poiché sanno che il nostro Paese, qualora ne avesse bisogno, può chiedere aiuti economici alla Banca d'Italia.
Le ragioni del divorzio tra economia e finanza sembrano molte e nessuna sembra prevalere sull'altra. Esempio lampante e notizia di oggi, dopo la velata "sfiducia" del Pdl e la conseguente dimissione del Governo Monti, è innalzamento dello spread di circa 30-35 punti, che porta a perdere, secondo gli esperti, circa 4 miliardi di Euro, tanti quanti ne arriveranno dall'Imu. Dovremo pagare ancora, quindi con altre tasse o tagli. Cosa allora c'entra la finanza con la produzione, quando a quest'ultima si sostituisce la speculazione; questo sembra il binomio giusto che si osserva oggi, che non fa sì che l'economia torni a crescere e porti produttività e nuovo lavoro. Ormai sono dissociati i due livelli. La finanza infatti vede trasformarsi non più nell'investimento che alimenta la produzione ma in quello fine a se stesso e per se stesso. Allora il denaro sembra essere più proiettato verso chi può scommettere e magari comprare e vendere "buoni" o "azioni" e specularci con le transazioni, e non essere messo nel mercato reale per creare quella produttività di cui tanto avremmo bisogno in Italia, soprattutto. Gli interventi da parte della banca Centrale Europea di Draghi, con le sue politiche, sta evitando il dilagare della situazione, anche con il Fondo Salva-Stati, di paesi che presentano deficit molto grandi. 
A noi, interessati invece, al mercato reale,  restano sempre due punti da chiarire: gli investitori, come anche la gran parte degli italiani, vogliono sapere quando si vedrà una ripresa tangibile, quando la disoccupazione calerà e il Pil tornerà di nuovo a crescere. Senza queste risposte il Paese resta alla finestra "bloccato", mentre vede che il fiume si innalza sempre più  e nessun tentativo in vista da parte della "Politica" per lanciare un salvagente. Ma anche qui andiamo in un'altra nota dolente. Quella che noi abbiamo scritto con la "P" maiuscola è in realtà la più biega degli ultimi quarant'anni. Non s'era mai visto un disinteresse così marcato verso la condizione del cittadino, che non ha voluto ne sapeva della cirsi e a cui è toccato pagarne le conseguenze economiche, a favore della condizione personale dei "politici" che compongono i vari parlamenti e consigli regionali, e che hanno "arraffato" tutto, anche nel fondo della pentola, e che non hanno pagato nulla per questa crisi. Generata anche e soprattutto da loro e dalle loro Leggi  economiche, che altro non hanno fatto.che proiettare il nostro debito a 2000 Mld di Euro, senza che abbiamo uno straccio tangibile nel sociale di tali soldi impiegati. Non abbiamo tecnologie, non abbiamo il sociale, non abbiamo l'industria, non abbiamo più neanche la "scuola". Le piccole imprese artigianali stanno scomparendo rispetto alle proiezioni di un paese che invecchia senza remora e che ha già perso una generazione. 


Notizie Economiche     a cura di Rita Fabozzi 

La crisi continua a mordere , oltre la Grecia, il Portogallo, la Spagna, e l’Irlanda, anche l’Italia. " Lo dice per l'Italia, ciò che la realtà "politica" del nostro paese ha combinato,  un rapporto del Censis, per il quale la crisi è stata causata soprattutto dalla corruzione e dalla deriva morale della classe politica. Inutile parlare del fatto che tutti hanno pagato, ma non loro; tutti hanno perso qualcosa, non loro però"(ndr). E' tangibile ciò, a domanda, da parte dell'italiano, che pur pagando in silenzio la crisi determinata dalla politica, se richiesto esprime, con molta arguzia la sua risposta, evidenziando l'incapacità e l'inoperosità dei nostri politici. Si amplia il divario tra ricchi e poveri, se pensiamo che un super milionario paga 34 € come un semplice correntista da 5000 € sui rispettivi conti. La disparità che sta creando la crisi la stanno pagando i pensionati, gli artigiani, gli impiegati pubblici, quelli sino a € 1500 di stipendio, gli insegnanti, non certo i tassisti né i farmacisti né i dirigenti, né quelli della finanziari e delle banche, né i politici.Sarebbe troppo descrivere tutte le situazioni che si ritorcono contro. Di contro, per l'appunto crescono le entrate tributarie, l'Irpef e le tasse in genere e di conseguenza la disoccupazione, soprattutto giovanile, le bollette di gas ed elettricità e il debito pubblico che aumenta quello nostro personale. 

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15/10/12

Nei primi otto mesi del 2012 le entrate tributarie si sono attestate a quota 257,121 miliardi di euro, in crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2011. Lo rivela Bankitalia.
16/10/12
Ammontano a 690 gli esuberi con un risparmio per circa 30 milioni di euro. E' quanto prevede il piano industriale di Alitalia illustrato ai sindacati. Nello specifico gli esuberi riguarderebbero 300 assistenti di volo, 300 dipendenti dello staff di terra e 90 nella manutenzione.
17/10/12
Lo spread tra BtP e Bund è in netto ribasso: il differenziale si attesta a 313 ounti, oltre venti in meno rispetto all apertura. Si tratta del valore più basso dalla fine di marzo 2012.
18/10/12
Gran successo di vendite per i BTP italiani . Nell'ultima delle quattro giornate di collocamento di Titoli di Stato, sono stati sottoscritti oltre 56 mila odini per un valore di circa 7,84 miliardi di euro.
19/10/12
I giudici della Corte d'Appello del tribunale di Roma hanno respinto il ricorso della Fiat su Pomigliano d'Arco, confermando la condanna per l'azienda al reintegro di 145 lavoratori del sindacato della Fiom. Lo rende noto la Cgil.
20/10/12
Wall Street chiude in negativo, idem Piazza Affari.
21/10/12
"La crisi dell'Eurozona è in via di superamento". Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Mario monti, illustrando in conferenza stampa a Bruxelles i risultati del verice UE.
22/10/12
Giappone, record negativo export del 10,3% soprattutto con Cina ed Europa e a settembre il paese segna un deficit commerciale di 558,6 miliardi di yen (5,6 miliardi di euro circa).
23/10/12
La Banza d'Italia chiede al governo di "abbassare la pressione fiscale sui contribuenti in regola per riavviare la crescita economica". Lo ha detto il vicedirettore generale, Salvatore Rossi, durante l'audizione sulla legge di stabilità alla Camera.
24/10/12
Soffrono i consumi, L'indice delle vendite al dettaglio segnala ad agosto una variazione mensile nulla e, rispetto allo stesso mese del 2011, l'indice grezzo registra una diminuzione dell'1%.
25/10/12
Nel periodo 2012-13 il calo dei consumi sarà del 5%, € 806 pro capite. E' quanto rivela Confcommercio. negli ultimi 6 mesi il 18% delle famiglie non è riuscito a pagare per intero le spese con il proprio reddito.
26/10/12
Nuova bocciatura di una Legge di Stabilità. Stavolta si tratta di quella sull'abbassamento dell'illuminazione pubblica al dine di risparmiare, i cosiddetti "cieli bui".
27/10/12
Boom di domande all'Inps per accedere agli incentivi per la stabilizzazione dei lavoratori precari. nei primi sei giorni dalla pubblicazione in Gazzetta del decreto attuato sul bonus di € 12.000 per chi stabilizza un giovane sotto i 30 anni o una donna, trasformando il contratto a termine in uno a tempo indeterminato, sono arrivate all'Inps 7600 richieste.
28/10/12
Nel secondo trimestre dell'anno il numero degli occupati è diminuito di 48.000 unità. lLo rivela la Cisl, secondo cui si assiste ad un persistente calo dell'occupazione giovanile, mentre è in aumento il posto fisso per gli over 50. In crescita il part- time involontario a scapito del lavoro a tempo pieno.
29/10/12
"Le scadenze sono quelle previste e quelle restano." Così il ministro dell'Economia Grilli, a margine dell'inaugurazione dell'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate dell'Aquila, risponde su una possibile posticipazione della scadenza dell'Imu, fissata ora al 17 dicembre, dopo l'allarme dei Caf.
30/10/12
Diminuiscono le famiglie che riescono a risparmiare: solo il 28%, secondo l'indagine Acri- Ipsas scolta in occasione dell'85ma giornata del risparmio di domani, e cresce al 31% il numero di quelle che si indebitano.
31/10/12
Il premier greco Saramas ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la troika UE, BCE, FMI, che permetterà alla Grecia di ottenere la tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro.

01/11/12
Nei primi mesi sdi quest'anno sono circa 279.000 le imprese che hanno chiuso: più di un migliaio al giorno.
02/11/12
Il mercato dell'auto in Italia sempre in calo. A ottobre -12,39%, ma la caduta rallenta. Flebili segnali di miglioramento per la Fiat.
03/11/12
Tredicesime più leggere per i lavoratori dipendenti, lo afferma la Chia di Mestre. un operaio specializzato si troverà con una tredicesima decurtata di €21, un impegato di €24, un capo ufficio di €46.
04/11/12
Lavoro e famiglia restano in primo piano e si studiano misure di sostegno che nel 2013 potrebbero contare su u2 miliardi di eiro complessivi, un miliardo sul lavoro e un miliardo sul fronte sociale. Si lavora dunque in queste ore alla rimodulazione degli interventi fiscali nella legge di stabilità e spunta anche l'ipotesi di salvare interamente detrazioni e deduzioni. Dopo aver infatti deciso di eliminare la retroattività dei tagli (tetti e franchigia), si verifica ora se sia possibile eliminarli del tutto.
05/11/12
Merkel: "Ancora 5 anni per uscire dalla crisi". La cancelliera tedesca: "C'è bisogno di rigore per convincere il mondo ad investire in Europa".
06/11/12
Cassa Integrazione, Inps: a ottobre boom di richeste che aumentano del 19,3% in un mese.
07/11/12
Falsi invalidi, stretta del governo. stabilità: 150 mila verifiche in più.
08/11/12
La crisi si fa sentire pesantemente sui consumi degli italiani che tagliano su cibo e bevande. A settembre questa voce ha subito un tracollo del 5,7%. L'allarme viene lanciato dalla Confederazione Italiana Agricoltori.
09/11/12
Proseguono nel terzo trimestre "le difficoltà del mercato immobiliare" è ciò che comunica la Banca d'Italia. La quota di agenzie che hanno venduto almeno un immobile cala al 55,7%.
10/11/12
Stabilità, ricambiano le detrazioni alle famiglie. Aumenti per figlio di €150, saltano il tetto di €3.000 e la franchigia per le spese mediche..
11/11/12
Parlamento, Consiglio e Commissione UE hanno raggiunto un'intesa di principio per arrivare allo sblocco dei fondi per l'Emilia. L'intesa sarà formalizzata nell'ambito dell'accordo che dovrebbe essere raggiunto martedì, quando riprenderanno i negoziati sui bilanci 2012- 13.
12/11/12
Grecia, forse necessari nuovi aiuti. Troika: servono 15 miliardi entro il 2014.
13/11/12
Mediaset, perdita di 45,4 milioni nei primi 9 mesi. Chiuderà per la prima volta l'anno in rosso.
14/11/12
Difetti di fabbrica: Toyota ritira 2,7 milioni di auto. Solo in Giappone più di 1,5 milioni di veicoli. La casa di Nagoya ha deciso di ritirare i veicoli per problemi riscontrati al piantone dello sterzo e/o alla pompa idraulica.
15/11/12
Draghi: risanare i conti tagliano le spese. "Sbagliato puntare sull'aumento delle tasse". Il monito ai governi: "Così ritroveremo la credibilità necessaria per un effetto anti- spread".
16/11/12
Europa, cala ancora mercato auto ma ad ottobre la caduta rallenta al 4,6%.
17/11/12
Natale, il budget sarà di € 551 a famiglia. Coldiretti: shopping in calo del 3,7%. primi acquisti già questo weekend.
19/11/12
Capitali in figa, vicino accordo Italia- Svizzera. "Saranno tassati ma resta anonimato bancario". Secondo Berna l'intesa col governo di Roma potrebbe arrivare entro il 21 dicembre.
20/11/12
Le prospettive per il sistema bancario italiano restano negative. Lo afferma l'agenzia di rating Moody's in una nota. "Anche se le banche italiane hanno rafforzato le proprie posizioni di capitale i livelli restano vulnerabili e al di sotto degli altri sistemi bancari europei" si legge.
21/11/12
Contraffazione record, l'85% dei consumatori ammette di aver acquistato prodotti falsi per risparmiare. Lo afferma uno studio dell'Unione Nazionale Consumatori.
Benzinai, in sciopero il 12 e 13 dicembre. Manifestazione nazionale a Roma. L'accusa al governo di non aver rispettato gli impegni mentre la categoria vive una "situazione drammatica" con una contrazione sulla rete del 30%.
22/11/12
Cresce in Italia il numero dei fallimenti delle imprese ed erge un nuovo fenomeni: sono sempre di più quelle sane che vengono liquidate volontariamente. Lo rivelano i dati Cerved.
23/11/12
Draghi: "La BCE ha evitato il disastro in Europa. Stiamo riguadagnando la fiducia dei mercati. I Paesi che risanano sono presi di mira dalla speculazione; per questo serve l'unione finanziaria, passo indispensabile per far ritornare gli investitori". Pronto lo scudo anti spread.
24/11/12
Legge di stabilità: ecco cosa cambia. L'aliquota ordinaria Iva del 21% salirà al 22% mentre quella ridotta resta invariata al 10%. Ci saranno più detrazioni per i figli a carico. Nascerà nel 2013 il fondo per concedere un credito d'imposta alla ricerca; ci saranni tagli alle regioni, ai Comuni e ai Ministeri e scatterà l'esenzione dall'Irap per le micro imprese che svolgono attività commerciali, arti e professioni senza la collaborazione di altri lavoratori.
25/11/12
Istat: al Nord Pil doppio che al Sud. Nel settembre il Pil per abitante è pari a €31.452 mentre nel meridione è di circa € 17.689.
26/11/12
Crisi, il 13,7% degli italiani non farà regali. La tradizione regge nonostante prevalga la disoccupazione: per 1 italiano su 7 le feste quest'anno risentiranno fortemente dell'attuale crisi economica.
27/11/12
Il tasso odi occupazione, secondo l'Ocse, salirà in Italia all'11,4% nel 2013 e all'11,8% nel 2014.
28/11/12
Il ministero del Tesoro contro Google Italia. Non ha dichiarato redditi per 240 milioni. Verifica fiscale da parte delle Fiamme Gialle sulla filiale italiana del colosso americano: nel mirino redditi e Iva non dichiarati.
Imu, slitta termine dichiarazione: dovrà essere presentata entro il 04/02/13
29/11/12
Il Tesoro ha collocato 5,98miliardi di BTP a 10 e 5 anni. In deciso calo i tassi, che crollano rispettivamente al 4,45% e al l3,23% contro il 4,92% e il 3,80% dell'asta precedente.
30/11/12
Aiuti alla Grecia, c'è il via libera della Germania. Bunderstag da l'ok al terzo pacchetto per Atene.

01/12/12
Confesercenti: sarà ancora al risparmio. "Cenoni a casa, pochi regali aspettando i saldi". La spesa familiare è diminuita del 3,5% nel secondo trimestre.
02/12/12
La bolletta energetica più costosa dìEuropa è a carico delle famiglie e delle aziende italiane. Lo rileva Confartigianato. Gli imprenditori pagano infatti l'elettricità il 36,4% in più rispetto alla media UE e per il gas sborsano +5,8% rispetto ai concorrenti europei.
 03/12/12
Lo spread sotto i 300 punti, poi risale a 304. Monti: obiettivo dimezzarlo rispetto al record.
04/12/12
Crisi, nessun "effetto Natale" sui consumi. Confesercenti: calo del 3% rispetto al 2011. Ciò che non accenna a diminuire è il costo delle bollette: in un anno +8,5% per luce e gas, E così a dicembre il 68% degli italiani spenderà meno dello scordo anno, mentre solo il 2% farà più acquisti.
05/12/12
Fisco, da gennaio le entrate cresciute del 4%. Tesoro: "merito anche della prima rata dell'Imu". Nei primi 10 mesi 2012 si segna un incremento di 12.343 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
06/12/12
Tasse, Confcommercio: "Mai così elevate". "Nel 2012 record nero per la pressione fiscale". Con l'Imu è destinata a salire al 45,2%, superando di 0,5 punti le stime del governo.
07/12/12
Crisi, Censis: "Gli italiani cambiano abitudini
Le famiglie costrette a vendere oro o gioielli". Usano meno le auto per risparmiare sulla benzina, che ha raggiunto prezzi da record, e vendono oro. Per gli italiani, secondo il rapporto del Censis, la crisi è stata causata soprattutto dalla corruzione e dalla deriva morale della classe politica. Si amplia il divario tra ricchi e poveri.
08/12/12
Con la crisi si rinuncia a tutto, anche alll'albero di Natale nuovo. E' almeno del 27% il taglio alla spesa nazionale per il tradizionale abete, con più di due italiani su tre costretti a recuperare dalla cantina il vecchio albero sintetico, mentre sono solo 5 milioni gli abeti veri addobbati (-16%) nelle case o nei giardini. E' quanto emerge da una analisi della Coldiretti-Swg.



Le nuove banconote da 5 € e l'anomala situazione italiana  economica dei primi giorni del 2013   a cura di Rita Fabozzi


Finito il 2012 e usciti sani e salvi dalla temutissima "fine del mondo" preannunciata dal calendario Maya si parte con un 2013 tutt'altro che promettente. Parlando di economia italiana, ci sono alcune novità, alcune positive e ahimè altre negative. Le positive saranno le agevolazioni per le famiglie e l'aumento delle pensioni, le negative purtroppo saranno l'aumento di moltissimi servizi in generale.


Ecco una stima approssimativa degli aumenti che si avranno nel 2013:


alimentazione +299 euro
treni e servizi locali +83 euro
servizi bancari, mutui, bolli, tasse +118 euro
carburanti +132 euro
derivati del petrolio, detersivi, plastiche +115 euro
assicurazione auto +61 euro
tariffe autostradali +38 euro
tariffe aeroportuali +31 euro
tariffe gas +39 euro
tariffe elettricità +11 euro
tariffe acqua +26 euro
tariffe rifiuti +64 euro
riscaldamento +44 euro
addizionali territoriali +163 euro
scuola (mense-libri) +94 euro
tariffe professionali-artigianali +114 euro
tariffe postali, canone Rai +58 euro

Totale +1.490 euro

Dopo aver visto dati come questi, l'86% degli italiani ha ammesso che questo appena arrivato sarà un anno nero e che dovranno tirare ancora di più la cinghia per arrivare a fine mese. Sè l'Italia sta così però neanche gli Stati Uniti fanno salti di gioia. Il 2 gennaio 2013, pochi giorni fa, il presidente Barack Obama ha annunciato che è stata approvata la manovra secondo cui sono previsti tagli alla spesa pubblica per più di 500 miliardi di dollari e nuove tasse per gli americani. Anche l'America come vediamo sta avendo i suoi grossi guai per via vi questa crisi e sono dovuti ricorrere a maniere molto drastiche per non cadere nel cosiddetto "fiscall cliff", il temutissimo "baratro fiscale".
Insomma il 2013 si preannuncia un anno ricco di suspense, di tasse da pagare e di debiti da estinguere.
Possiamo solo sperare nell'elezione del divin "Cavaliere" che potrebbe movimentare e rendere un pò più piacevole questo 2013 a suon di "bunga bunga"


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