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XVII Giornata Mondiale dell' Alimentazione   di Editoriale, Pedagna Alessia, Maddaloni Rosa

Si è svolta sabato 15 Ottobre 2011 la XVII Giornata mondiale dell'alimentazione istituita dal nostro Istituto per sensibilizzare la cultura della alimentazione secondo la Dieta Alimentare. Il nostro istituto ogni anno celebra ormai da 17 anni la giornata dell'alimentazione affrontando sempre tematiche innovative e differenti.
Il 17 Novembre 2010 l’UNESCO ha inserito la “Dieta Mediterranea” nel patrimonio culturale e materiale  dell’umanità. Era quindi di rigore dedicare una giornata per questo argomento di forte rilevanza sociale. La giornata si è posta due obiettivi principali: nella mattinata di analizzare quali fossero le strategie alimentari per una maggior condizione di benessere; nella seconda sessione della giornata si sono analizzate le strategie alimentari nelle patologie che inducono disabilità, dapprima esaminando le patologie cronico degenerative (Diabete) e in un secondo momento le  malattie neurogenerative (Parkinson) e la Ciliachia.
Le peculiarità della dieta mediterranea sono risultate essere: consumo di cereali di frutta e verdura, olio di oliva,  pesce azzurro e  per eccellenza il vino rosso di qualità nelle idonee quantità. 
In effetti, ognuno degli elementi descritti ha importanza a se stante per il valore nutritivo intrinseco e insieme poiché assumono rilevanza ancor maggiore se ben distribuiti in una dieta.
La dieta andrebbe apprezzata non nel singolo nutriente ma come un approccio a delle linee guida  da programmare e rispettare affinché si possa avere  un effetto benefico sulla salute. 
Ricordiamo che  la pasticca di antiossidanti che tutti ricerchiamo, non ha nulla a che vedere con l’alimento naturale che la contiene.
Come ogni anno la conferenza si è dimostrata molto importante nell’inquadramento generale ed utile, soprattutto nel nostro Istituto, per i ragazzi delle classi quinte della sezione alimentazione, in quanto ha ulteriormente permesso di allargare l’orizzonte scolastico rispetto agli argomenti, anche inerenti, che trattano durante l’anno.
Alimentarsi bene conoscendo i valori nutritivi degli elementi deve divenire conoscenza e  difesa.

RINGRAZIAMO LA PROFESSORESSA SOLIS M.S. REFERENTE DEL CONVEGNO  CHE SI È PRESTATA ALLA NOSTRA INTERVISTA .



LE PIRAMIDI ALIMENTARI dallo studio di Barilla BCFN al III FORUM ON FOOD & NUTRITION PRESSO L’UNIVERISITA’ BOCCONI DI MILANO - 30 NOVEMBRE, 1°  DICEMBRE 2011
L'altra faccia della medaglia. Come cambia la dieta e la piramide in funzione dell'ambiente e del consumo idrico. E' sostenibile il cibo "sano"  in relazione al consumo di terra e di energia?.    parte 1^  a cura di Natale Capodiferro

Dalla premessa del sottotitolo inizia una serie di articoli dedicati non direttamente alla "dieta mediterranea" ma alle relazioni che si creano tra "cibo", "ambiente" e "acqua"  e, in stretta funzione la questione della sostenibilità del cibo rispetto al consumo di energia, di terra e di acqua. 
In conseguenza vengono generate dalla maggiorparte degli studi di settore  piramidi alimentari (comunque basate prevalentemente sulla dieta mediterranea) che mostrano alcuni cambiamenti, i quali, in alcuni casi, differiscono dalle qualità imposte in quella base.
Procediamo con ordine, inanzitutto è bene ricordarlo e, con merito, che la Barilla con il suo BCFN (Barilla Center for Food & Nutrition),   centro di pensiero nato nel 2009, persegue  l’obiettivo di analizzare e sviscerare  i grandi temi legati all’alimentazione e alla nutrizione nel mondo, affrontandoli attraverso un approccio multidisciplinare: economico, scientifico, sociale e ambientale. Tali fattori vengono incrociati e  analizzati nel loro “rapporto di causa-effetto” con il cibo e la dieta.  Si determina quindi la vocazione di questo “centro di pensiero” come internazionale e parte integrante della sua stessa natura (del BCFN) e, che ha tra “le sfide della propria mission quella di affrontare tematiche urgenti per le popolazioni di tutto il mondo e per il nostro Pianeta” .
Quest’anno all' Università Bocconi di Milano si terrà mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicembre la terza edizione del «Forum on Food and Nutrition» organizzato dal Bcfn di Barilla.  
Prevedendosi nel 2050 circa nove miliardi di persone sicuramente e molto probabilmente le diete saranno diverse, diversificate e funzionali alle esigenze del pianeta. Non solo, poiché i cambiamenti climatici attuali e quelli futuri determineranno dei fattori che sconvolgeranno anche la produzione agricola ancor più problematico sarà parlare di “dieta”,  se ci sarà produzione agricola, in quanto, come si tenterà di spiegare nei prossimi articoli, anche la “terra” produttiva,  sarà soggetta ad una progressiva riduzione per l’occupazione di parte di essa ad aree edificabili e per la “quantità” che ne “consumiamo”. Non ci rendiamo conto dell' impatto che ha il cibo sull' ambiente, sul riscaldamento globale e sulla riduzione di acqua e terra, si spiega nell’intervento  «Sapere che mangiare sano fa bene anche al pianeta potrebbe guidare il consumatore a scelte più consapevoli», discusso mercoledì 30 Novembre. E’ qui che scatta la necessità di riequilibrare il nodo tra “cibo e ambiente”, di capire le relazioni che avvengono nel momento in cui si prospetta di seguire le indicazioni più accettate rispetto alla dieta mediterranea e alla sua piramide di riferimento. C’è un’altra faccia che risponde a quella dietologica, che forse dovrebbe cambiare alcune posizioni dei cibi nella piramide?    È questo lo studio elaborato dal BCFN di Barilla, il concetto di doppia piramide, di cui la seconda, quella Ambientale è inversamente proporzionale alla prima. Oppure sono due facce della stessa medaglia?. Analizzando la doppia piramide da una parte troviamo i cibi in scala nutrizionale e dietetica, dall' altra il loro impatto sull' ambiente e già notiamo che alcuni cibi non sono perfettamente allineati alla piramide alimentare. Esempio semplice può essere il “pesce” e il “dolce” che si invertono nella piramide ambientale poiché il primo(si parla di rifiuti alimentari) è sicuramente nella scala della sicurezza potenzialmente più inquinante per le emissioni di gas serra in atmosfera.
Quale che sia il risultato, dovremo abituarci a cibi che fanno bene alla salute ma dovranno far meglio ed impattare meno nell’ambiente. 




LE PIRAMIDI ALIMENTARI dallo studio di Barilla BCFN E LA SOSTENIBILITA' 
Cambia la dieta in relazione alla sostenibilità ambientale del cibo "sano" ? Le due piramidi a confronto.    parte 2^           a cura di Elpini Francesca e Mancini Giulia e Natale Capodiferro

L’uomo è da sempre stato consapevole che la corretta alimentazione è una condizione essenziale per la salute. Il Ministero della salute ha affidato ad un gruppo di esperti il compito di elaborare una dieta di riferimento in linea con la nostra tradizione alimentare e con lo stile di vita attuale al fine di fungere da modello per la popolazione.
È nata così la piramide alimentare. Questa si articola in 6 piani in cui sono disposti i vari gruppi di alimenti indicati con colori diversi per sottolineare che ciascuno è caratterizzato da un differente contenuto di nutrienti e richiede un differente consumo di porzioni.
All’interno dello stesso gruppo è importante variare la scelta allo scopo di ottenere un’alimentazione completa. Gli alimenti alla base sono quelli fondamentali per la nostra dieta ed il cui apporto giornaliero non dovrebbe mai mancare; man mano che saliamo la piramide vengono raffigurati gli alimenti che sarebbe necessario limitare, arrivati al vertice troviamo gli alimenti (quali grassi, condimenti e dolci…) il cui utilizzo dovrebbe essere davvero ristretto, in frequenza e quantità.
Negli ultimi anni le conferme circa l’importanza della corretta alimentazione nella prevenzione delle malattie sono aumentate enormemente.
Oggi invece, vi è molto più benessere, si hanno a disposizione quantità elevate di cibo e lo stile di vita risulta essere prettamente sedentario.
Inevitabilmente ciò induce un aumento dei casi di obesità, malattie cardiovascolari, cancro e malattie metaboliche.
Questo è il primo motivo per cui, il “Bcfn” (Barilla Centre For Food and Nutrition) propone la doppia piramide.
Da una parte sono posti i cibi in scala nutrizionale, dall’altra in funzione del loro impatto ambientale. Da questa nuova elaborazione emerge la necessità di  un unico modello alimentare, di obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: "salute e tutela ambientale".
In altre parole se si assume come dieta alimentare quella suggerita dalla tradizionale piramide alimentare, non solo si vive meglio, ma si ottiene un impatto decisamente minore sull’ambiente. Ognuno di noi assumendo un atteggiamento responsabile in termini alimentari, può conciliare il proprio benessere con l’ambiente. La risultante dei due fattori risiederà nel consumare cibi sani che fanno bene alla salute e che hanno un minor impatto ambientale.
Questo è anche il motivo per cui la dieta mediterranea è considerata come grande prerogativa di risposta a problemi "specifici propri" e "ambientali" futuri che il cibo potrebbe avere.
a cura di Natale Capodiferro
Analizzando ppiù da vicino le due piramidi, notiamo che già,oggi, è possibile che la prima possa inglobare i dati della seconda e quindi avviare un processso di trasformazione.
Nella seconda  infaffti, alcuni cibi  risultano più dannosi per l'ambiente e tale da scambiarsi delle posizioni rispetto a quella ambientale.














IFS -Orientamento in uscita alle classi 5^ a cura del Prof. Natale Capodiferro



La dott.ssa Mesolella e il Dott. Pontecorvo, nell'ambito della fondazione "Bio-Campus" di cui sono responsabili, presentano Lunedì 19 Dicembre nella Sala Convegni del nostro istituto, un seminario indirizzato all'orientamento in uscita post-diploma delle classi Quinte, in relazione agli IFS. I due responsabili oltre a specificare il ruolo degli Istituti di Formazione Superiore, istituiti con l'attuale riforma scolastica e in relazione al livello n° 5 degli EQF- Quadro Europeo della Formazione-, presenteranno agli alunni l'offerta formativa  della fondazione da loro presieduta. Particolare interesse riveste l'avvenimento in quanto sarebbe di buon auspicio un quadro più puntuale delle nostre scuole in relazione agli EQF  e agli obiettivi di competenza da raggiungere che tale quadro detta delle norme europee  - 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE).
In particolare si rappresenta l'analisi realizzata nel 2007 dal sottoscritto a livello personale, per poter offrire , anche ai docenti, le indicazioni che dette norme prevedono nella corrispondenza tra i livelli delle scuole italiane e i relativi livelli di qualifica europei, i quali devono per regolamento comunitario uniformarsi alle competenze chiave per l'apprendimento permanente.

 
ALLEGATO I  - EQF (Europa)   PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE-
Definizioni

f) risultati dellapprendimento: descrizione di cio che un discente conosce, capisce ed e in grado di realizzare al termine di un processo dapprendimento. I risultati sono definiti in termini di conoscenze, abilita e competenze;
g) conoscenze: risultato dellassimilazione di informazioni attraverso lapprendimento. Le conoscenze sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche;
 h) abilita: indicano le capacita di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le abilita sono descritte come cognitive (comprendenti luso del pensiero logico, intuitivo e creativo) o pratiche (comprendenti labilita manuale e luso di metodi, materiali, strumenti);
i) competenze: comprovata capacita di utilizzare conoscenze, abilita e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilita e autonomia.


ALLEGATO II
Descrittori che definiscono i livelli del Quadro europeo delle qualifiche





Conoscenze
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche, le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.
Abilità
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche, le abilita sono descritte come cognitive (comprendenti l’uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (comprendenti l’abilita manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti e utensili).
Competenze
Nel contesto del Quadro europeo delle qualifiche, le competenze sono descritte in termini di responsabilita e autonomia.
Livello 1
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 1 sono
Conoscenze generali di base
Abilità di base necessarie a svolgere mansioni/compiti semplici
Lavoro o studio, sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato
Livello 2
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 2 sono
Conoscenza pratica di base in un ambito di lavoro o di studio
Abilità cognitive e pratiche di base necessarie all’uso di informazioni pertinenti per svolgere compiti e risolvere problemi ricorrenti usando strumenti e regole semplici
Lavoro o studio, sotto la supervisione, con un certo grado di autonomia
Livello 3
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 3 sono
Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito di lavoro o di studio
Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni
Assumere la responsabilità di portare a termine compiti nell’ambito del lavoro o dello studio.
Adeguare il proprio comportamento alle circostanze nella soluzione dei problemi.
Livello 4
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 4 sono
Conoscenza pratica e teorica in ampi contesti in un ambito di lavoro o di studio
Una gamma di abilità cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio
Sapersi gestire autonomamente, nel quadro di istruzioni, in un contesto di lavoro o di studio, di solito prevedibili, ma soggetti a cambiamenti. Sorvegliare il lavoro di routine di altri, assumendo una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio.
Livello 5 *
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 5 sono
Conoscenza teorica e pratica esauriente e specializzata, in un ambito di lavoro o di studio e consapevolezza dei limiti di tale conoscenza
Una gamma esauriente di abilità cognitive e pratiche necessarie a dare soluzioni creative a problemi astratti
Saper gestire e sorvegliare attività nel contesto di attività lavorative o di studio esposte a cambiamenti imprevedibili.
Esaminare e sviluppare le prestazioni proprie e di altri
Livello 6 **
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 6 sono
Conoscenze avanzate in un ambito di lavoro o di studio, che presuppongano una comprensione critica di teorie e principi
Abilità avanzate, che dimostrino padronanza ed innovazione necessarie a risolvere problemi complessi ed imprevedibili in un ambito specializzato di lavoro o di studio
Gestire attività o progetti tecnico/professionali complessi assumendo la responsabilità di decisioni in contesti di lavoro o di studio imprevedibili.
Assumere la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi.
Livello 7 ***
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 7 sono
Conoscenze altamente specializzate, parte delle quali all’avanguardia in un ambito di lavoro o di studio, come base del pensiero originario e/o della ricerca.
Consapevolezza critica di questioni legate alla conoscenza all’interfaccia tra ambiti diversi.
Abilità specializzate, orientate alla soluzione di problemi, necessarie nella ricerca e/o nell’innovazione al fine di sviluppare conoscenze e procedure nuove e integrare la conoscenza ottenuta in ambiti diversi
Gestire e trasformare contesti di lavoro o di studio complessi, imprevedibili che richiedono nuovi approcci strategici.
Assumere la responsabilità di contribuire alla conoscenza e alla prassi professionale e/o di verificare le prestazioni strategiche dei gruppi.
Livello 8 ****
Risultati dell’apprendimento
I risultati dell'apprendimento relativi al livello 8 sono
Le conoscenze più all’avanguardia in un ambito di lavoro o di studio e all’interfaccia tra settori diversi.
Le abilità e le tecniche più avanzate e specializzate, comprese le capacità di sintesi e di valutazione, necessarie a risolvere problemi complessi della ricerca e/o dell’innovazione e ad estendere e ridefinire le conoscenze o le pratiche professionali esistenti
Dimostrare effettiva autorità, capacità di innovazione, autonomia, integrità tipica dello studioso e del professionista e impegno continuo nello sviluppo di nuove idee o processi all’avanguardia in contesti di lavoro, di studio e di ricerca





Compatibilità con il Quadro dei titoli accademici dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore
Il Quadro dei titoli accademici dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore fornisce descrittori per cicli.

Ogni descrittore di ciclo dà una definizione generica di aspettative tipiche di esiti e capacità legati alle qualifiche/ai titoli accademici che rappresentano la fine di tale ciclo.
* Il descrittore per il ciclo breve dell'istruzione superiore (all'interno o collegato al primo ciclo), sviluppato dall'Iniziativa congiunta per la qualità come  parte del processo di Bologna, corrisponde ai risultati dell'apprendimento al livello 5 del Quadro europeo delle qualifiche .
** Il descrittore per il primo ciclo nel Quadro dei titoli accademici dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore, approvato dai ministri responsabili
dell'istruzione superiore riuniti a Bergen nel maggio 2005, nel contesto del processo di Bologna, corrisponde ai risultati dell'apprendimento al livello 6 del Quadro europeo delle qualifiche .
*** Il descrittore per il secondo ciclo nel Quadro dei titoli accademici dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore, approvato dai ministri responsabili dell'istruzione superiore riuniti a Bergen nel maggio 2005, nel contesto del processo di Bologna, corrisponde ai risultati dell'apprendimento al livello 7 del Quadro europeo delle qualifiche .
**** Il descrittore per il terzo ciclo nel Quadro dei titoli accademici dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore, approvato dai ministri responsabili dell'istruzione superiore riuniti a Bergen nel maggio 2005, nel contesto del processo di Bologna, corrisponde ai risultati dell'apprendimento al livello 8 del Quadro europeo delle qualifiche.


OTTO LIVELLI DI RIFERIMENTO
1^ LIVELLO                                   SCUOLA INFANZIA
2^ LIVELLO                                   SCUOLA ELEMENTARE
3^ LIVELLO                                   SCUOLA MEDIA
4^ LIVELLO                                   DIPLOMA SCUOLA SECONDARIA
5^ LIVELLO                                   IFTS-istruzione e formazione tecnici superiori
6^ LIVELLO                                   LAUREA TRIENNALE /IFTS TRIENNALE
7^ LIVELLO                                   LAUREA MAGISTRALE
8^ LIVELLO                                   DOTTORATO DI RICERCA


RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente (2006/962/CE)
Competenze chiave
Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Le competenze chiave sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione.
Il quadro di riferimento delinea otto competenze chiave:

1) comunicazione nella madrelingua;
2) comunicazione nelle lingue straniere;
3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia;
4) competenza digitale;
5) imparare a imparare;
6) competenze sociali e civiche;
7) spirito di iniziativa e imprenditorialità; e
8) consapevolezza ed espressione culturale.
Le competenze chiave sono considerate ugualmente importanti, poiché ciascuna di esse può contribuire a una vita positiva nella società della conoscenza. Molte delle competenze si sovrappongono e sono correlate tra loro: aspetti essenziali a un ambito favoriscono la competenza in un altro. La competenza nelle abilità fondamentali del linguaggio, della lettura, della scrittura e del calcolo e nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) è una pietra angolare per l'apprendimento, e il fatto di imparare a imparare è utile per tutte le attività di apprendimento. Vi sono diverse tematiche che si applicano nel quadro di riferimento: pensiero critico, creatività, iniziativa, capacità di risolvere i problemi, valutazione del rischio, assunzione di decisioni e capacità di gestione costruttiva dei sentimenti svolgono un ruolo importante per tutte e otto le competenze chiave.



 XXVIII GIORNATA MONDIALE DELL'ALIMENTAZIONE

Testo a Cura Prof. Solis M. Sistina 
Intervista di Fabozzi Rita


Buongiorno!

Un caloroso benvenuto ed un ringraziamento di cuore a tutti per essere qui con noi a condividere i lavori della 28esima Giornata Mondiale dell’Alimentazione “Alimentiamoci senza sprechi”, il titolo della GMA, riferire un tema scottante, che non ci è mai stato così vicino da quando è scoppiata la crisi, oltre ad essere un tema attuale. Il viaggio che percorreremo insieme inizia da un viaggio che ho fatto leggendo il libro di Adams  “Guida galattica per autostoppisti” che racconta della storia di un trascurabilissimo pianeta azzurro- verde, il pianeta per gli autostoppisti, che orbita alla distanza di 149 milioni di chilometri intorno ad un piccolo e insignificante sole giallo. Gli abitanti del pianeta, discendenti delle scimmie, sono così incredibilmente quasi primitivi da credere almeno inizialmente che gli orologi da polso digitali sarebbero stati un’ottima invenzione e l’avere grosse quantità di cibo disponibile (cibo disponibile sempre e comunque) avrebbe risolto i problemi della fame nel mondo. Avrete sicuramente immaginato che l’autore sta parlando del nostro pianeta. Ma il tempo non le ha dato ragione, in quanto come in ogni storia di tutte le maggiori civiltà paleolitiche c’è sempre il risvolto della medaglia e dal momento della sopravvivenza alla riflessione e successivamente alla decadenza il passo non è poi così tanto breve. Dal come ieri facevamo a procurarci da mangiare siamo passati a come potremmo mangiare senza sprecare; dal perché mangiamo al perché si dovrebbe mangiare “bene”, senza sprecare; dalla questione del “in quale ristorante si può mangiare bene” a dove “si può mangiare bene senza spendere molto”.

 Nel nostro pianeta viviamo ormai in un tempo caratterizzato da forti paradossi in ambito alimentare. La FAO nei rapporti sullo stato dell’insicurezza alimentare nel mondo ricorda come il numero di denutriti sulla Terra si aggiri, da qualche anno, intorno al miliardo di persone e nell’altra parte del mondo gli obesi hanno raggiunto numeri analoghi. Ne consegue che oltre 2 miliardi di persone sono malnutrite, mangiano troppo o troppo poco, con gravi problemi economici, ambientali, sociali e sanitari.  Lungo la filiera alimentare si spreca un quantitativo di cibo che permetterebbe di sfamare due terzi della popolazione mondiale: tutto questo cibo diventa rifiuto con ripercussioni economiche oltre che ambientali. Lo spreco è uno dei paradossi del benessere. I prodotti alimentari che hanno perso valore commerciale e vengono scartati dalla catena agroalimentare potrebbero essere ancora destinati  al consumo umano. Perdono le caratteristiche di “merce”, ma non quelle di “alimento”. L’Unione Europea ha pensato bene di dichiarare il 2014 l’anno europeo contro gli sprechi alimentari. In Europa una stima di 89 milioni di tonnellate di alimenti sono scartati ogni anno, ovvero ognuno di noi genera bidoni di 179 kg di cibo che viene sprecato a qualsiasi livello, dalla fattoria alla forchetta, dai produttori ai lavoratori, dai ristoranti ai venditori al dettaglio.

Da queste considerazioni prende spunto la giornata che prevede due sessioni: occhio agli sprechi e occhio agli acquisti tanto per essere in sintonia con il contesto di crisi attuale. Nella prima sessione “occhio agli sprechi” gli interrogativi che hanno dato vita a una logica delle relazioni della giornata sono :
·          quanto gli sprechi degli alimenti vanno ad inquinare l’ ambiente da un lato (attraverso il riscaldamento globale e le carenze idriche) e la salute dell’ organismo dell’altro? E se è vero che di rigore gli alimenti si interpongono tra l’ambiente da cui l’uomo, organismo eterotrofo li preleva e la salute umana su cui gli alimenti potrebbero avere un effetto protettivo è pur vero che oggi sempre più forte è l’esigenza di mangiare tenendo conto dell’impatto che il nostro rapporto con il cibo crea con l’ambiente, cioè mangiare ecosostenibile. Ma è possibile? Quanto cibo risulta essere indicatore di benessere e quanto invece rappresenta nelle varie e singole età fisiologiche un indicatore di eccesso e di spreco? In occhio agli acquisti (la seconda sessione non meno interessante) lo stato dell’arte dei consumi alimentari in Italia mi sembra di rigore prenderlo in considerazione, in quanto dai consumi trapelano le abitudini, le scelte, le frequenze, le quantità, i cambiamenti alimentari degli individui nel tempo.
·         quanto inoltre se non si programmano con efficacia i pasti di una intera settimana si rischia di esagerare con gli acquisti e ci si ritrova a gettare nei rifiuti cibo non consumato? E parleremo di come l’etichettatura possa indurre se l’alimento è vicino o è andato oltre la data di scadenza a gettarlo nei rifiuti? E’ possibile quindi mangiare sano spendendo poco?
 Oggi si parla di ecospesa per mangiare green ma non solo, la spesa ecologica è uno stile di vita che serve ad evitare lo spreco e ad inquinare meno l’ambiente, acquistando prodotti sfusi senza esagerare attraverso ecodispenser (cosiddetti prodotti alla spina). Ogni famiglia getta nel cestino della spazzatura ogni anno l’equivalente di €500 di cibo. Oggi si parla di ecocucina per mangiare green. Si potrebbe quindi cambiare il modo non solo di fare la spesa settimanale ma anche di mangiare. Sono tante le piccole grandi cose che si potrebbero fare per creare una realtà diversa da quella in cui viviamo. Condurre un vita all’insegna dell’ecosostenibilità potrebbe inoltre significare iniziare a reimparare a produrre il pane, o yogurt, la pasta in casa, formaggio, o pensare a come riutilizzare ciò che è rimasto in frigo. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo (Gandhi)”. Ridurre lo spreco è un fatto culturale, significa cercare di comprendere e riappropriarsi del valore nutritivo, primitivo, simbolico, conviviale del cibo, che non può essere ridotto ad una merce qualsiasi , comprendere e sapere come dice Pasolini nella bellissima poesia “La recessione” cosa significa un pezzo di pane ma perché questo sia possibile è necessario trasformare l’informazione in conoscenza e la conoscenza in coscienza. E’ solo attraverso questo duplice passaggio che a mio umile avviso la conoscenza contribuisce ad illuminare la mente e il cuore rendendoci più efficaci nel riconoscere e nello scegliere ciò che è bene e imparando a saper dare il giusto valore alle cose.
Non mi resta altro che augurare buon lavoro ai relatori e buon ascolto a tutti voi partecipanti. 


LA XVIII BMTA DI PAESTUM a cura di Rita fabozzi

Ogni anno a Paestum nel mese di novembre si tiene la BMTA, la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, una borsa in cui i Paesi, le scuole e le aziende che vi partecipano promuovono i loro prodotti ma soprattutto il loro patrimonio storico-archeologico. Quest’anno, come avviene da molto tempo, anche la nostra scuola vi ha partecipato e, io, insieme ad altri miei amici e alunni della nostra scuola, alcuni dell’indirizzo turistico ed altri del settore cucina, siamo partiti alla volta di Paestum per quattro giorni di lavoro e di augurante divertimento. Arrivati a destinazione ci siamo resi conto di quanto era bene organizzato l’evento: abbiamo trovato tantissimi stand che promuovevano una determinata regione o una nazione europea (e spesso ci hanno lasciato in regalo anche dei gadget molto carini) e, c’era veramente tantissima gente che, incuriosita, si aggirava tra gli stessi. Il nostro stand era veramente ben fatto e, chissà perché,  sempre affollato. Stabiliti i turni per chi doveva fare servizio, gli altri sono andati in escursione con i prof.. I luoghi da visitare erano le grotte di Pertosa, la Certosa di Padula e i templi di Paestum-Museo Archeologico. Sono capitata, per turnazione, nel giorno in cui si doveva visitare questi ultimi due. Armati di macchinetta fotografica ci siamo messi in pullman per raggiungere la Certosa, distante un’ora di pullman dal nostro hotel. Appena arrivati siamo subito andati a visitarla: fu fondata nel 1306 per volontà di Tommaso Sanseverino ed è dedicata a san Lorenzo. Questa certosa, come ci è stato spiegato, è la più grande in Italia e vi abitavano i frati certosini. Agli inizi del 1800 purtroppo i francesi, mandati in Italia da Napoleone, chiusero la certosa e in seguito vennero trafugati tutti i tesori contenuti in essa, dagli arazzi fino ai documenti storici, ai dipinti, agli affreschi. La guida ci ha fatto visitare una parte della certosa, lo stupendo chiosco, una cella di un monaco certosino e una splendida scala elicoidale. Finita la visita alla certosa di Padula siamo ripartiti alla volta di Paestum con l’intento di visitare il sito archeologico. Sono rimasta incantata davanti ai templi e ai resti della città di Paestum, ed è stato veramente molto emozionante ritrovarci davanti agli occhi tutto ciò che abbiamo studiato l’anno scorso in storia dell’arte, dalle domus romane ai templi greci, e in più,  poter immaginare che sulle strade, lastricate con  basolato,  che stavamo percorrendo nella visita, ci sostavano, camminavano i romani circa 2000 anni fa e più, i lucani, gli etruschi ed i greci!!
Le escursioni, la bellissima esperienza che abbiamo fatto partecipando alla BMTA, stando a stretto contatto con il pubblico, la compagnia dei miei compagni, la serata al bowling e le serate passate a ridere e a scherzare a tavola o nelle camere dell’hotel hanno reso i quattro giorni che siamo stati a Paestum assolutamente unici e ci hanno fatti crescere, maturare, soffrire, stringere nuove amicizie e capire quale meraviglioso e variegato patrimonio possa offrire ogni singolo Paese della Terra.  

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