Specialmente ai nostri tempi, tempi in
cui la crisi si fa sentire pesantemente e costringe una sempre più alta
percentuale di italiani alla semi-povertà, volevo fare una piccola riflessione
su una delle cause della non crescita dell'economia della penisola: la
disoccupazione dei giovani, disoccupazione che dipende dalla presenza massiccia
di anziani ancora al lavoro. Giovani a spasso e anziani ancora a lavoro
potremmo dire...si perché mentre i giovani non riescono a trovare un posto di
lavoro e sono costretti ancora a vivere a casa dei genitori, gli anziani devono
raggiungere i 67 anni di vita per poter cominciare a godersi una pensione
(minima nella maggior parte dei casi...) e una vita tranquilla. Tra gli altri
paradossi c'è il fatto che in Italia non ci sono periodi o stage formativi per
i giovani che ancora frequentano la scuola, come per esempio accade in
Germania, e quindi i ragazzi si trovano ad uscire dalla scuola superiore senza
alcun tipo di esperienza, requisito INDISPENSABILE per chi oggi vuole ambire ad
un posto di lavoro. Una situazione contraddittoria, insomma, in cui l'aumento
dell'età pensionabile e la conseguente assenza del ricambio generazionale
chiudono i giovani in uno schiaccianoci dal quale sembra impossibile uscire.
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